“Tre donne incarnano nella loro vita quotidiana i tre conflitti di acqua dolce più importanti della nuova realtà idrica cilena” :
è la frase che potrebbe riassumere al meglio il corto documentario Siluetas de agua di Violeta Paus. Tre donne, tre realtà, tre storie da raccontare. La regista cilena sceglie di farlo attraverso lo split screen: una tecnica di montaggio che permette di dividere non solo le immagini su schermo, ma anche i punti di vista delle donne ritratte.
“É un’opera più contemplativa. Ogni immagine è come un quadro in movimento: lo abbiamo pensato in maniera così dettagliata che partendo dalla visione e dal suono del film, si riesce ad accedere a diverse emozioni, come se lo spettatore stesse contemplando tre diverse opere d’arte”
afferma Violeta Paus durante la chiacchierata fatta per il Film Festival della Lessinia. La crisi idrica in Cile è un problema serio e attuale più che mai; la regista mette a fuoco i conflitti legati all’acqua, all’inquinamento e allo smaltimento di rifiuti, lasciando comunque trapelare il suo sguardo poetico, sicuramente condizionato dagli studi previ in Arti Visive.
Cosa succede in Cile?
In Cile, dalla costituzione del 1980 sotto la dittatura di Augusto Pinochet ad oggi, è stato attuato un processo di privatizzazione dei servizi essenziali, tra cui l’acqua e quelli ad esso connessi. In particolare, l’articolo 24 del Codice idrico recita “I diritti delle persone sull’acqua, riconosciuti o costituiti in conformità con la legge, concederanno ai loro detentori la proprietà su di essa”: amministrazioni private e politici lucrano sull’acqua, che in questo contesto prende l’accezione di oro blu.
Inoltre, da circa 10 anni il Cile è alle prese con una grave siccità che colpisce in particolare le sue aree centrali. La responsabilità di questo disastro climatico è da attribuibile maggiormente all’azione dell’uomo sul territorio. Come argomenta la Treccani: Ci sono aree in cui le compagnie private impegnate in agricoltura e che vantano diritti di sfruttamento su fiumi e bacini sotterranei hanno letteralmente prosciugato le fonti di approvvigionamento, tanto che la popolazione urbana di alcune piccole città vicine deve essere rifornita da autocisterne.
Siluetas de agua si dimostra un cortometraggio necessario per sensibilizzare non solo la crisi d’acqua cilena, ma anche e soprattutto quella climatica a livello planetario.
Miriam Russo