Approvata la Single-use plastic products, la direttiva contro la plastica monouso che spalanca la porta di un’Europa più sostenibile, mentre l’Italia resta in dubbio, scatenando le critiche di Greenpeace.
SUP: la direttiva contro la plastica monouso
Sabato 3 luglio 2021 è stata applicata in tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea la direttiva contro la plastica monouso riconosciuta con l’acronimo Sup, la Single-use plastic products. Approvata nel 2019 dalla Commissione con lo scopo di limitare la dispersione di plastica nell’ambiente, la legge pone le basi per un’Europa più sostenibile.
Una legge fondamentale se si considera che il 61% di tutti i rifiuti di plastica in Europa è plastica monouso.
Al bando la vendita di oggetti che rappresentano il 70% dei rifiuti di plastica presenti in mare: cannucce, cotton fioc, piatti e posate ricoperti da film, palette da cocktail, aste dei palloncini, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso (polistirolo), articoli in plastica oxo-degradabile (imballaggi a cui vengono aggiunti additivi per facilitarne la degradazione). Troveremo ancora questi prodotti in diversi supermercati, ma fino ad esaurimento scorte.
La SUP in Italia
La direttiva viene recepita dall’Italia con la legge 53/2021 con una critica aperte da parte del Governo e Confindustria.
Le due si appoggiano sull’incerta distinzione fra oggetti in plastica tradizionale (quella prodotta dal petrolio e non biodegradabile) e oggetti in plastica Bio (prodotti da materie prime naturali come il mais, biodegradabili e compostabili); e sull’uso della carta plastificata, quella ricoperta da un sottile velo di plastica (meno del 10% del peso totale) usata per piatti, bicchieri, imballaggi, cartoni del latte e dei succhi di frutta.
Per questo l’Italia oltre ad aver chiesto al vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, di rivedere le linee guida, ha anche preso la solenne decisione di non allinearsi alla nuova normativa comunitaria, scatenando non poche critiche.
L’appello di GreenPeace
Non l’ha presa molto bene GreenPeace la questione dell’Italia dubbiosa su una direttiva comunitaria europea.
Sul sito ufficiale della Ong si legge:
L’Italia sembra preferire di gran lunga una finta transizione ecologica. Se vogliamo andare oltre la plastica e la cultura del monouso, dobbiamo evitare la semplice sostituzione dei materiali e promuovere soluzioni basate sul riutilizzo, obiettivo principale della direttiva europea che il nostro Paese sta volutamente ignorando.
Delle parole che scatenano una riflessione molto profonda su quanto l’Italia non prenda in seria considerazione le questioni legate a ecologia. Malgrado la direttiva sia già in vigore, urge un’educazione alla sostenibilità e alla scelta consapevole di beni di consumo, evitando fenomeni come il greenwashing (quando le aziende spacciano prodotti come eco friendly e sostenibili quando in realtà non lo sono).
Ciononostante, oggi, la Sup sembra essere un primo grande passo verso un’Europa più attenta e sostenibile.
Miriam Russo