L’aria può avere diverse fragranze, dalla menta alla cannella. Non stiamo parlando delle e-cigarette ma di vero e proprio ossigeno, venduto negli Oxygen bar di Nuova Delhi, in India, dove i livelli di inquinamento hanno raggiunto valori altissimi. Nelle ultime settimane la città è caduta in una vera e propria crisi ambientale, dichiarando due volte lo stato di emergenza a causa dell’eccessiva concentrazione di smog nell’aria.
I residenti, quindi, se vogliono pulirsi i polmoni, usano la ossigenoterapia. Una sessione di circa 15 minuti costa tra le 300 e le 400 rupie indiane, equivalenti a circa quattro euro. Ma non si tratta di semplice ossigeno: il mix respirato è creato grazie ad aromi che uniscono le qualità dell’aria pulita all’aromaterapia. I gusti più comuni sono lavanda, pepe, vaniglia, cannella, amarena e menta, ma possono variare. Ogni gusto avrebbe anche delle proprietà per la salute, che si uniscono all’azione dell’ossigeno purificato: i benefici principali sarebbero di migliorare la funzionalità dei polmoni, abituati ad aria inquinata, oltre al miglioramento dell’umore e dei ritmi del sonno. Le sessioni però sono brevi, massimo 15 minuti, dato che l’ossigeno puro ha la tendenza a infiammare i canali respiratori, provocando danni invece che risolverli.
Gli Oxygen Bars nascono dalla startup Oxy Pure, creata da Arvavir Kumar e Margarita Kuritsyna, di 26 e 25 anni. L’obiettivo? Commercializzare l’ossigeno, come se fosse una bevanda o uno spuntino in un vero e proprio bar.
Non sono però i primi a pensare di vendere l’aria.
La società canadese Vitality Air vende bombolette di pura aria canadese, prelevata in luoghi incontaminati come le Montagne Rocciose o il lago di Louis, già dal 2014. Inizialmente le vendite erano scarse, finché non è scoppiato il mercato cinese. Presto Moses Lam e Troy Paquette, gli inventori di Vitality Air, si sono ritrovati a gestire migliaia di richieste da Pechino, la cui aria è altamente inquinata. La quota di bombolette vendute ha superato le duecentomila unità, dal valore di 19,99 dollari l’una. Oltre all’aria pura canadese vendono anche ossigeno: ogni bottiglia contiene dagli 80 ai 120 respiri, a seconda della grandezza e della persona che respira.
Swissbreeze nasce con lo stesso concetto, solo la zona geografica cambia: non ci troviamo più in Canada, bensì sulle montagne svizzere.
Questo business potrà sembrare all’apparenza superficiale, ma è sintomo di un problema molto più grande: l’inquinamento dell’aria nei paesi asiatici ha raggiunto livelli altissimi negli ultimi anni, e provoca seri danni alla salute delle persone. Si stima che ogni anno i decessi collegati all’inquinamento dell’aria siano quasi 9 milioni, tra casi di cardiopatia ischemica, pneumonia e cancro ai polmoni.
Abbiamo due alternative: ridurre i livelli di inquinamento, o cominciare a comprare aria.
Silvia Pegurri