Vista, udito, gusto, tatto e olfatto. Dei cinque sensi che abbiamo, forse quello più sottovalutato è proprio quest’ultimo. D’altronde perderlo non rappresenterebbe un problema insormontabile (succede ogni volta che si prende il raffreddore), eppure, se ben stimolato, può regalare emozioni, addirittura far affiorare ricordi reconditi e, perché no, cambiare l’umore.

Olfattiva
E tra i tanti odori e profumi che dal 7 al 10 settembre erano presenti al SANA, il 30° salone internazionale del biologico e del naturale a Bologna, uno era particolarmente forte. Tra gli oltre 950 espositori presenti, infatti, c’era anche lui, il piccolo stand di “Olfattiva”, un opificio di Massa Lombarda (in provincia di Ravenna) fondato nel 2003 dall’aromaterapeuta Barbara Pozzi, presente in fiera con le sue “creazioni profumate” frutto di un attento e sapiente impiego di oli essenziali.
A raccontarci dell’azienda e della sua mission è stata Veronica, del team “Olfattiva”: “Il nostro obiettivo è unire l’aspetto estetico del profumo ai benefici degli oli essenziali, che sono la base dei nostri profumi: non c’è nessun tipo di additivo e di fissaggio. Si possono usare su pelle, capelli e tessuti, ma anche come prodotto di aromaterapia da mettere, ad esempio, sul cuscino prima di dormire”.
Le fondamenta dell’azienda poggiano saldamente sulla volontà di distinguersi dall’ampio panorama delle fragranze che si possono trovare sul mercato, grazie all’attenzione per l’ambiente, che è in grado di regalare sensazioni uniche: “La profumeria botanica è una rottura assoluta rispetto al profumo di sintesi. – spiega Veronica – Nelle nostre linee di prodotti abbiamo delle sinergie, quindi miscele di oli essenziali, e piante singole, perché un olio essenziale buono e distillato bene ha delle note interne di cuore, di testa e di base ed è di per sé un profumo”.

Foto di Kelly Sikkema
Tra i capisaldi di “Olfattiva” spiccano l’alchimia verde, quindi la lavorazione degli oli seguendo il calendario lunare, la naturalezza delle materie prime e, soprattutto, l’artigianalità: “Noi come opificio lavoriamo le materie prime, quindi produciamo tutti i nostri prodotti, ma non tutti Non gli oli essenziali: distilliamo per lo più a scopo didattico. – afferma Veronica, che sottolinea anche come la maggioranza delle materie prime siano nostrane – Prevalentemente tutte le materie che utilizziamo per distillare gli oli vengono dall’Italia proprio perché siamo fortunati dal punto di vista degli agrumi e delle aromatiche. Poi ovviamente ci sono oli essenziali più esotici come l’ylang, il vetivert e la vaniglia che arrivano dal Madagascar. Anche in questo caso abbiamo contatti diretti e seguiamo la filiera: lavoriamo infatti con un ragazzo che conosciamo e che ha sposato una donna malgascia e lì hanno aperto un’associazione di donne che lavorano la vaniglia. Loro quindi ci mandano i baccelli e noi li facciamo lavorare in Italia”.
E per quanto riguarda il packaging, si può dire davvero che ogni boccetta è unica: “Le confezioni sono fatte a mano: etichettiamo a mano e imbottigliamo a mano perchè crediamo che a livello energetico sul prodotto si vada a trasferire un’altra informazione, una maggiore cura del prodotto che poi crea un bel clima”.
Giorgia Preti
1 Commento
Mi piacerebbe sapere se con i vostri oli essenziali avete fatto profumi e quali soni ed eventuali prezzi grazie