Tra titoli di giornale e “chiacchiere da bar”, il maggio insolito dell’ultimo mese ha creato un po’ di confusione: ma è importante fare chiarezza.
“Ma quale riscaldamento globale, un maggio così freddo non lo si vedeva da anni!”.
Alzi la mano chi, sulla bacheca dei suoi canali social, per strada o parlando con qualche amico, non ha sentito pronunciare almeno una volta questa frase nelle ultime settimane. Già, perché proprio quando l’opinione pubblica italiana stava iniziando a comprendere la gravità della situazione e a prendere a cuore la lotta ai cambiamenti climatici, è arrivato un maggio insolito, fatto di molta pioggia e pochissimo sole, a confondere nuovamente le idee delle persone che avevano fatto tanta fatica a convincersi che un allarme ambientale esiste eccome.
La differenza tra clima e meteo.
Il primo aspetto che sembra sfuggire agli scettici e ai cospirazionisti, è la differenza tra meteo e clima.
- Per meteo indichiamo le condizioni atmosferiche osservabili in una località in un determinato momento.
Si riferisce, quindi, a condizioni altamente variabili e regolate dalla complessa interazione di molteplici elementi locali: un fenomeno limitato sia nel tempo che nello spazio. Il meteo ci dice se pioverà o ci sarà il sole, se sarà nuvoloso o ci sarà vento e se le temperature saranno piacevoli o rigide, sopra o sotto la media. - Il clima, invece, indica un andamento sul lungo termine.
Per fare un esempio, il clima nel nord Europa è diverso e decisamente più freddo rispetto a quello del sud Italia o della Spagna, ma, in un giorno specifico, particolari condizioni metereologiche potrebbe portare Helsinki ad avere temperature maggiori rispetto a Palermo.
Dunque, per rispondere agli scettici, questo mese di maggio è stato particolarmente piovoso e freddo in Italia, ma questo è un fattore meteorologico. Il fenomeno del riscaldamento globale, invece, si basa sullo studio della climatologia, che nasce dai dati meteorologici raccolti e valutati su un periodo di almeno trent’anni, che tengono in considerazione i valori medi a livello mondiale. Ora è chiaro?
Cosa dicono i dati.
Secondo l’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, IPCC, senza misure concrete ed efficaci, entro il 2030 l’aumento della temperatura media globale supererà la temuta soglia di +1,5°C, con una serie di conseguenze drammatiche. Attualmente, il pianeta è 1°C più caldo rispetto ai livelli preindustriali, ma la situazione starebbe peggiorando a ritmi incontrollabili: basti pensare che secondo quando dichiarato dai ricercatori di Copernicus, il programma dell’Unione europea per l’osservazione della Terra, gli ultimi 4 anni sono stati i più caldi mai registrati sulla Terra. Il primato del 2016, per ora l’anno record in questa speciale classifica, potrebbe essere insediato proprio dal 2019.
E se il freddo fosse causato proprio dal surriscaldamento globale?
Non vi stiamo prendendo in giro, la realtà potrebbe proprio essere questa. Più il pianeta si scalda, infatti, più dobbiamo aspettarci eventi estremi, siccità e tempeste, caldi record e periodi freddi. E se è vero che il nostro Paese ha vissuto un maggio anomalo e particolarmente freddo, dobbiamo sempre ricordarci di guardare al clima in modo più ampio: nel 2019 sono già stati registrati oltre 30 record per il caldo, solo 2 per il freddo. Un netto sbilanciamento, dunque, che dovrebbe farci pensare.
Nonostante la scienza e i dati fotografino in modo chiaro ed esaustivo la situazione, continuiamo ad assistere a uno scetticismo generale e alla mancanza di senso di responsabilità. L’opinione pubblica che, sull’onda di Greta e dei tanti giovani scesi in piazza per il pianeta, sembrava essere finalmente consapevole dei rischi dei cambiamenti climatici, ha iniziato a tentennare dopo le prime giornate piovose. Anche i giornali, con titoli irresponsabili e incommentabili, hanno fatto la loro parte per alimentare i dubbi e l’immobilismo della classe politica non trasmette ai cittadini quel senso di urgenza che, invece, dovrebbe animare le nostre coscienze.
Un maggio così freddo non lo si vedeva da anni, probabilmente è vero, ma questo non significa nulla. I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale sono un problema serio e dobbiamo iniziare ad affrontarlo.
Siamo già in ritardo.
Thomas Ducato