Da qualche decennio, il settore dell’edilizia sta spingendo sempre più verso la direzione della riduzione dell’impatto ambientale degli edifici.
La punta di diamante di questo tipo di ingegneria ed architettura è, senza dubbio,la figura della casa passiva.
Cos’è la casa passiva
La casa passiva (o Passivhaus, dall’originale denominazione tedesca), è attualmente il modello di abitazione che consente il maggior risparmio energetico. Questo edificio è un’invenzione tutta europea e rappresenta uno dei più preziosi contributi che la ricerca universitaria ha offerto allo sviluppo di un’edilizia sostenibile.
La casa passiva è un’abitazione che consente un elevato comfort termico senza l’utilizzo degli impianti tradizionali di riscaldamento.
Questa casa è detta “passiva” in quanto i fabbisogni energetici di riscaldamento e di acqua calda sanitaria sono per gran parte coperti dalla produzione di energia tramite gli impianti a fonti rinnovabili installati nell’edificio e dagli apporti gratuiti.
Nate in Svezia, le case passive, si sono poi diffuse principalmente in Germania, Austria, Paesi Bassi ed altri paesi situati nel Nord Europa. Anche in Italia sono già stati installati alcuni esemplari di questi edifici. Negli Stati Uniti la prima casa passiva è stata costruita nel 2006 a Bemidji in Minnesota, in Austria, a partire dal 2015, la casa passiva è divenuta lo standard prescritto dalla legge per tutti gli edifici e nella regione austriaca del Vorarlberg è obbligatorio già dal 1º gennaio 2007!
Perchè un edificio possa essere definito casa passiva, deve soddisfare i seguenti requisiti imposti dall’istituto tedesco PHI (Darmstadt):
- fabbisogno energetico utile richiesto per il riscaldamento ≤ 15 kWh/(m²a)
- carico termico invernale ≤ 10 W/m²
- fabbisogno energetico utile richiesto per il raffrescamento ≤ 15 kWh/(m²a)
- carico termico estivo ≤ 10 W/m²
- tenuta all’aria n50 ≤ 0,6/h
- fabbisogno energetico primario di energia ≤ 120 kWh/(m²a)
Come funziona la casa passiva
La casa passiva deve la sua efficienza alla combinazione di una serie di fattori:
- isolamento termico dell’involucro
- utilizzo del calore dalle fonti energetiche interne all’edificio (abitanti e apparecchiature)
- serramenti termicamente performanti
- corretta forma ed esposizione
- ventilazione controllata
Analizziamo questi fattori uno per uno.
Isolamento termico
L’isolamento è dato dal “cappotto termico”: uno o più strati di materiali isolanti, dello spessore adatto, che ricoprono tutto l’involucro in muratura, i solai e il tetto dell’edificio.
Apporti energetici interni
Grazie all’isolamento termico di cui sopra, l’edificio riesce a riscaldarsi attraverso le persone e le apparecchiature che, in questo caso, fungono da fonti di calore. Alcuni esempi di questi apporti energetici sono gli elettrodomestici, l’illuminazione, il sole che entra dai serramenti, i fornelli e gli stessi esseri umani che vi abitano.
Serramenti termicamente performanti
In una casa passiva i serramenti hanno caratteristiche di alta qualità (ad esempio, taglio termico del telaio, vetri anche tripli ed a bassa emissione, …) che consentono di ottenere prestazioni davvero elevate.
In questo modo si mitica la differenza di trasmittanza termica con la parete perimetrale isolata (la trasmittanza è la grandezza fisica che misura la quantità di potenza termica scambiata da un materiale per unità di superficie e unità di differenza di temperatura; in altre parole, è la tendenza di un elemento allo scambio di energia, che nel nostro caso è il calore).
Forma ed esposizione
Edifici di volume compatto mantengono meglio il calore rispetto a edifici dal volume spezzettato o distribuito.
Questo aspetto è estremamente importante, costruendo in modo intelligente un edificio le pareti più soleggiate saranno quelle dei locali come soggiorno e cucina e saranno capaci di assorbire il calore, per esempio, attraverso superfici vetrate.
Ventilazione
La circolazione dell’aria tra interno ed esterno è necessaria in tutti gli edifici ma, solitamente, causa forti dispersioni di calore. Per questo motivo, nelle case passive si utilizza una ventilazione meccanica controllata (VMC).
La VMC è un impianto che permette il ricircolo interno-esterno tramite delle bocchette, e consente all’aria in entrata di assorbire fino all’80-90% del calore dell’aria in uscita, prima di circolare all’interno dell’abitazione.
La casa passiva è economicamente conveniente?
Purtroppo, il costo di una casa passiva è ancora piuttosto elevato. Il costo di questo edificio è dovuto all’alta qualità dei materiali utilizzati ed alla preparazione tecnica dei professionisti in fase progettuale ed in fase costruttiva.
Anche se considerassimo il risparmio economico previsto per il gas e l’energia elettrica, il PBT (pay back time, il tempo di ritorno dell’investimento iniziale) risulta a lungo termine. Inoltre, la casa passiva è stata ideata per i climi particolarmente freddi, perciò, costruire una casa passiva in una fascia temperata come la nostra, spesso non è la soluzione più conveniente economicamente.
Il risparmio in bolletta, ad ogni modo, è veramente elevato: è stato calcolato che una casa passiva possieda dei fabbisogni energetici di circa il 90% inferiori rispetto ad un’abitazione tradizionale.
Insomma, sulla bilancia dobbiamo mettere i costi abbastanza elevati ma anche i notevoli vantaggi come un ridotto impatto ambientale ed un comfort decisamente superiore, grazie ad un’illuminazione ottimale ed una temperatura uniforme nei diversi ambienti interni.La speranza è che le tecnologie vengano adattate anche al clima della nostra penisola e che la diffusione sempre maggiore di queste tecnologie ne consentano un abbattimento sensibile dei costi, in modo da poter rendere la passivhaus fruibile anche al cittadino medio.
Sergio Cremonesi