Nel 2017, in Alto Adige, nella provincia di Bolzano, si sono aperte le porte di un nuovo Parco tecnologico, il NOI Techpark. Il progetto, che verrà ultimato entro il 2022/2023, prevede la costruzione di un polo tecnologico orientato non solo alla ricerca e all’innovazione, ma anche all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale.
Cosa sono i Parchi tecnologici
I Parchi tecnologici, sviluppati per la prima volta negli Stati Uniti intorno agli anni ’50 del secolo scorso, sono aree industriali di grandi dimensioni in cui ricercatori provenienti dalle università o da laboratori pubblici e privati mettono in comune competenze scientifiche, esperienze imprenditoriali e commerciali per produrre innovazione e sono diventati con il tempo poli strategici per lo sviluppo dell’economia locale.
Mario Farias di IDM Südtirol spiega: “Il Parco è bene inserito nel contesto territoriale perché l’Alto Adige porta avanti da anni una politica legata alla sostenibilità ambientale. Per questo quando è stata progettata questa imponente opera, che andava a sostituire una fabbrica di alluminio, doveva trasmettere un messaggio chiaro, che l’innovazione può essere sostenibile”.
Gli edifici, e in particolare il grande monolito nero che caratterizza il Parco, sono pensati come degli organismi viventi: le vetrate portano luce all’interno, le valvole sui solai rinfrescano l’aria, l’acqua di falda viene usata per regolare la temperatura interna e l’impianto fotovoltaico sul tetto serve per produrre energia elettrica: il risultato sono ‘net zero energy building’, edifici a emissioni zero che consumano l’energia che producono.
Alpine Technologies, Food Technologies, Green Technologies, ICT & Automation
«I settori di ricerca del Parco sono: Alpine Technologies, Food Technologies, Green Technologies, ICT & Automation ̶ spiega Farias ̶ ; in particolare per quanto riguarda le Green Technologies è importante il lavoro che stanno facendo CasaClima ed Eurac, la prima si occupa di temi quali l’efficienza energetica e l’edilizia sostenibile e porta avanti iniziative per la sensibilizzazione della popolazione verso la sostenibilità e la tutela dell’ambiente, mentre la seconda conduce attività di ricerca applicata nel campo di sistemi energetici avanzati che prevedono l’utilizzo di fonti energetiche sostenibili».
Questi quattro settori di ricerca promuovono studi all’avanguardia con lo scopo di produrre innovazione in modo che anche fuori dai laboratori tutti possano beneficiare dei loro progressi, come spiega Farias: «La più grande sfida che deve affrontare il Parco è quella di comunicare all’esterno le proprie ricerche. L’Alto Adige investe molte risorse per sensibilizzare la popolazione e gli investitori verso un nuovo modo di vivere, orientato alla sostenibilità ambientale ed energetica, e il nostro impegno deve essere quello di usare le nostre capacità tecniche per sostenere questo progetto».
Wolfram Sparber, direttore dell’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’Eurac afferma: “In Alto Adige ci sono all’incirca 500 imprese attive nel settore energetico, con un fatturato annuo che ammonta a circa 1,6 miliardi di euro. Il nostro lavoro di ricerca può contribuire in modo decisivo a incrementare ulteriormente la competitività delle aziende locali”.

Foto di Annie Spratt
L’innovazione per il futuro
“Il NOI Techpark è un attrattore di idee e progetti virtuosi e i suoi laboratori sono pensati per sostenere ricerche di alto livello ̶ dice Mario Farias ̶ . Nel giro di qualche anno anche la Facoltà di Ingegneria di Bolzano si trasferirà all’interno del Parco per mettere in comune le risorse più importanti: le menti dei ragazzi, che possono proiettarci nel futuro”.
Dominik Matt, professore della Libera Università di Bolzano e direttore dell’Istituto Fraunhofer Innovation Engineering Center: “Competenze tecniche e creatività sono elementi irrinunciabili nella ricerca di soluzioni intelligenti. Laddove ricercatori, start-up, aziende consolidate e studenti si uniscono per dare vite a nuove idee, si forma un terreno fertile per l’innovazione”.
Lucrezia Melissari