Negli ultimi mesi è aumentata la consapevolezza delle persone sui danni legati all’uso della plastica, è innegabile. Basta andare su Instagram e cercare l’hashtag #PlasticFree o #ZeroWaste o aggirarsi per la città e nei negozi per notare un’invasione di borracce, spazzolini di bamboo e altre soluzioni per ridurre il nostro consumo di plastica giornaliero. Il fenomeno è arrivato anche nella cosmesi, modificando le abitudini di tutti i giorni. Al contrario di quanto sostengano alcuni non si tratta di una moda passeggera e sembra che anche le grandi catene se ne stiano accorgendo.
Il 12 novembre la Hyatt Hotels Corporation ha dichiarato che non userà più le classiche mini bottiglie di shampoo che si trovano in quasi ogni hotel. Una decisione che può sembrare inutile, ma che è un primo passo verso una maggiore sostenibilità, anche nelle piccole cose. La Hyatt Hotels Corporation possiede circa 875 alberghi (con oltre 200 mila stanze), si tratta quindi di numeri non indifferenti.
Entro giugno 2021 le boccette di plastica saranno sostituite da prodotti da bagno più grandi e sostenibili.
Non è però la prima catena a prendere questa decisione: anche InterContinental Hotels Group (di cui fanno parte Holiday Inn e Kimpton) ha dichiarato che avrebbe sostituito le boccette con dispenser di grandi dimensioni nelle sue oltre 80 mila camere d’albergo, anche loro entro il 2021. Questa campagna prevede di ridurre i rifiuti di plastica di 200 milioni di flaconcini ogni anno.
C’è poi anche il Marriott International, che ha fatto la stessa promessa ma anticipando la data a dicembre 2020. Il suo cambiamento porterebbe alla diminuzione di 500 milioni di flaconcini, circa 770.000 chili di plastica.
Una tattica che non guarda solamente all’ambiente, ma anche alla sensibilità rinnovata della propria clientela, sempre più attenta agli sprechi. La “rivoluzione dello shampoo”, però, non arriva solo da grandi gruppi d’hotel, ma anche dai singoli. Si stanno infatti diffondendo prodotti alternativi agli shampoo tradizionali per ridurre ancora di più lo spreco, come lo shampoo solido.
Sembra una saponetta, ma ha le stesse proprietà dello shampoo tradizionale, oltre che ridurre enormemente l’uso di plastica per il packaging. Ne basta poco, dura anche mesi e, di solito, è composto da ingredienti naturali e non inquinanti. Circa 250 grammi bastano per 80 lavaggi.
Lush, uno dei principali produttori di questo prodotto, nel 2017 ha risparmiato 3 milioni di bottiglie di plastica, vendendo 1,1 milioni di “shampoo bars” negli Stati Uniti.
Queste piccole azioni, alla fine, portano davvero a un cambiamento.
Silvia Pegurri