Il trasporto su gomma risulta essere molto inquinante e nel Vecchio Continente, dove la maggior parte delle persone e delle merci utilizza questa modalità di spostamento, i dati sono preoccupanti: nel 2015, in Italia, i trasporti sono stati responsabili del 24,5% delle emissioni totali di gas serra.
La Società Italiana di Medicina Ambientale, SIMA, ha condotto uno studio per l’International Journal of Environmental Research and Public Health, dal quale emerge che nel 2016 nel nostro Paese risultavano immatricolati quasi 4 milioni e 600 mila veicoli ad uso trasporto merci, responsabili della produzione di 190 tonnellate di PM 2.5 e 232 tonnellate di PM 10, il 7% delle emissioni di particolato totali.
La soluzione dell’Europa all’inquinamento dei trasporti
Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio su un regolamento che stabilisce, per la prima volta nell’Unione Europea, norme rigorose in materia di emissioni di CO₂ per i camion, che nel 2030 dovranno essere inferiori del 30% rispetto alle emissioni del 2019.
L’attuale commissario europeo per l’energia e l’azione climatica, Miguel Arias Cañete, ha spiegato: «Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo ambizioso ed equilibrato. Oltre a portare risparmi di carburante per gli operatori dei trasporti e un’aria più pulita per tutti gli europei, i nuovi obiettivi e incentivi aiuteranno ad affrontare le emissioni di gas serra. Per l’industria dell’Ue, questa è un’opportunità per accogliere l’innovazione verso una mobilità a emissioni zero e rafforzare ulteriormente la sua leadership globale nei veicoli puliti».
L’eHighway, l’autostrada elettrica per camion
Arriva dalla Germania una risposta concreta contro l’inquinamento del traffico su gomma: linee elettriche aeree per alimentare il percorso di camion e mezzi pesanti. L’eHighway è stato sviluppato da Siemens ed è progettato per funzionare con un camion ibrido Scania: il sistema consente ai tir di collegarsi a linee elettrificate e, viaggiando a una velocità di 60 km l’ora, ricaricare le batterie da utilizzare sulle normali strade.
Il primo tratto sperimentale aperto dal governo tedesco è lungo 10 chilometri e fa parte di un importante collegamento tra l’aeroporto di Francoforte e una vicina zona industriale.
Camion che copiano i filobus
L’eHighway funziona erogando 670 volt di corrente continua ai “pantografi”, o alle aste dei conduttori del camion, consentendo al mezzo di muoversi totalmente in elettrico. Alla fine del segmento elettrificato della strada il camion può utilizzare le sue batterie, passando al motore diesel quando sono scariche.
Quali risparmi producono le strade elettrificate?
Siemens sostiene che la sua eHighways riesca a far risparmiare ad un camion un minimo di 40 tonnellate di carburante, corrispondenti a circa 20.000 euro, su oltre 100.000 km di guida.
Tesla, da anni pioniere nel settore, sta sperimentando un nuovo camion che potrebbero camminare completamente in elettrico e che avrebbe anche maggiore libertà non dovendo seguire delle linee aeree, ma il problema resta l’autonomia dei mezzi, ancora troppo bassa nelle lunghe percorrenze.
I vantaggi attuali delle eHighway sono le emissioni ridotte a zero nei tratti elettrificati, riduzione dell’inquinamento acustico e costi di gestione molto bassi. Unico limite, la scarsa mobilità del sistema che vincola il mezzo alla sola corsia elettrificata.
Lo scopo della sperimentazione è quello di mostrare l’efficacia di un trasporto regionale che integra la mobilità elettrica con quella tradizionale. Progetti simili sono attivi, o in fase di sviluppo, anche in Svezia (dal 2012), nel Regno Unito e in Australia.
Anche in Italia il Gruppo Scania, in accordo con l’autostrada A35 BreBeMi, sperimenterà una corsia elettrificata lunga 6 km per la ricarica dei camion ibridi, per offrire soluzioni più green per gestire il trasporto delle merci.
Lucrezia Melissari