I trasporti in Europa sono responsabili di un terzo del consumo totale di energia, di più di un quinto delle emissioni di gas serra e di una parte considerevole dell’inquinamento atmosferico.
Tutto ciò fa sì che i trasporti contribuiscano in larga scala ai cambiamenti climatici.
I trasporti
Se per settori economici come quello della produzione di energia elettrica e l’industria le emissioni sono diminuite dal 1990 ad oggi, quelle causate dai trasporti sono aumentate e non è prevista a breve un’inversione di tendenza.
Il 70 % delle emissioni di gas a effetto serra sono generate da auto e camion, mentre il restante 30% è causato dal trasporto marittimo e aereo.
Nelle città, i trasporti costituiscono la fonte maggiore di inquinamento atmosferico, introducendo nell’aria inquinanti come il particolato (PM) e il biossido di azoto (NO2), che danneggiano l’ambiente e la salute umana.
Il particolato
Il particolato è costituito da polveri di particelle inquinanti prodotte principalmente dai trasporti.
Queste particelle sono capaci di assorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche come solfati, nitrati, metalli e composti volatili.
Questo tipo di polveri sono classificate secondo la loro dimensione, che può determinare un diverso livello di nocività: più queste particelle sono piccole più hanno la capacità di penetrare nell’apparato respiratorio.
Si suddividono principalmente in 3 categorie:
- PM10: diametro inferiore a 10 µm, possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio.
- PM2,5: diametro inferiore a 2,5 µm, possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell’apparato, fino a raggiungere i bronchi.
- polveri ultrafini: UFP, diametro inferiore ad 0,1 µm, potrebbero essere addirittura in grado di filtrare fino agli alveoli e ancora più in profondità nell’organismo e, si sospetta, entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule.
Il livello di concentrazione delle PM10 nelle aree urbane, solitamente, aumenta nel periodo invernale, quando, oltre al traffico veicolare si aggiungono le emissioni di polveri derivanti dall’accensione degli impianti di riscaldamento.
Le condizioni meteorologiche di questo periodo, inoltre, favoriscono un innalzamento del livello delle polveri fini, in quanto fenomeni come quello dell’inversione termica causano la concentrazione delle polveri al suolo, impedendone così la dispersione tramite il vento.
Studi medici hanno dimostrato come l’inquinamento atmosferico abbia un impatto sanitario notevole.
Esistono 2 tipi di effetti:
- effetti di tipo acuto, sono legati ad una esposizione di breve durata a elevate concentrazioni.
Questa condizione può provocare infiammazione delle vie respiratorie, come crisi di asma.
- effetti di tipo cronico, dipendono da una esposizione prolungata ad alte concentrazioni di polveri e possono determinare sintomi respiratori come tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare e bronchite cronica.
In Europa
La riduzione degli effetti negativi dei trasporti rappresenta un importante obiettivo dell’Unione Europea.
Le principali attività rivolte a promuovere modalità di trasporto più pulite e più efficienti sono soprattutto due:
- impiegare tecnologie, carburanti e infrastrutture più sostenibili.
- assicurare che il prezzi del trasporto rispecchi pienamente gli impatti negativi sull’ambiente e sulla salute.
Dal 2016 la “Strategia europea per una mobilità a basse emissioni” ha imposto come obiettivi, un sistema di trasporto più efficiente, la rapida diffusione di carburanti a basse emissioni e la transizione verso veicoli a basse e a zero emissioni.
La legislazione dell’UE, tra l’altro, fissa norme vincolanti tra cui figurano limiti delle emissioni per autovetture, furgoni, camion e autobus, requisiti specifici per i carburanti per i trasporti, mappe acustiche e piani d’azione per la gestione del rumore per le grandi infrastrutture di trasporto, come gli aeroporti.
Buone pratiche
Cosa può fare ognuno di noi per cercare di migliorare la situazione?
- usare meno e meglio l’automobile.
- far controllare periodicamente il motore dell’auto.
- privilegiare nell’acquisto di un’auto nuova modelli a metano o GPL e comunque meno inquinanti.
- praticare il carpool, ovvero usare la stessa macchina in più persone.
- ridurre la velocità di marcia.
- muoversi in bicicletta, a piedi o usare i mezzi pubblici.
Adottando un comportamento più consapevole tutti i cittadini possono contribuire quotidianamente alla riduzione dell’inquinamento da polveri sottili.
Alessandro Biasia