Le caldaie a condensazione sono caldaie che hanno un alto rendimento termico che può raggiungere valori anche superiori al 100% grazie alla tecnologia che consente di recuperare il calore di condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione che invece nelle caldaie tradizionali viene convogliato verso l’esterno.
Questo rendimento permette una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di monossido di carbonio (CO) e quindi un minor inquinamento atmosferico.
Inoltre, sfruttando questa tecnologia, è possibile accedere alle detrazioni fiscali.
Funzionamento
Il principio di funzionamento delle caldaie a condensazione è quello di sfruttare l’energia dei fumi di scarico, catturandoli ancora caldi e facendoli condensare.
In questo modo è possibile recuperarne l’energia.
La condensazione permette allo scambiatore di calore della caldaia di assorbire il calore latente nei gas di scarico utilizzandolo per preriscaldare l’acqua più fredda che è di ritorno dal circuito di riscaldamento.
Per far condensare (e quindi portare dallo stato gassoso allo stato liquido) il vapore dei fumi, questo tipo di caldaie sfrutta la temperatura dell’acqua di ritorno dall’impianto termico che è più fredda rispetto alla temperatura dell’acqua di mandata.
I fumi vengono fatti passare tramite uno scambiatore che ha la funzione di sottrarre il calore del vapore acqueo.
Operando in questo metodo, la temperatura dei fumi raffreddati in uscita si mantiene allo stesso valore della temperatura di mandata, ben lontano dai generatori tradizionali:
- 140 – 160 °C nelle caldaie ad alto rendimento.
- 200 – 250 °C nelle caldaie tradizionali.
Differenze con la caldaia tradizionale
Le caldaie tradizionali utilizzano solamente una parte del calore sensibile dei fumi di combustione, questo perché la condensazione dei fumi darebbe origine a fenomeni corrosivi.
In questo caso il vapore acqueo generato viene disperso in atmosfera attraverso il camino e con esso il calore latente associato.
Le caldaie a condensazione, invece, recuperano parte del calore latente dei fumi prima che vengano espulsi con il camino.
Nonostante, attualmente, i costi di una caldaia a condensazione siano in diminuzione, sostituire una caldaia tradizionale con una a condensazione richiede un discreto impegno economico e quindi ci sarà la necessità di valutarne il tempo di ritorno dell’investimento iniziale.
I vantaggi economici delle caldaie a condensazione, si vedono soprattutto nel lungo periodo di utilizzo.
Il riscaldamento domestico con caldaia a condensazione consente un ottimo risparmio annuo sulle bollette energetiche, che si stima possa arrivare sino ad una riduzione del 30% rispetto alle caldaie tradizionali.
Si valutano sufficienti circa sette anni per ammortizzare l’investimento economico iniziale per questi sistemi di riscaldamento.
Inoltre, è possibile anche usufruire di incentivi per l’installazione della caldaia a condensazione, che consistono in una detrazione fiscale pari al 55% (nel caso venga installato un sistema di termoregolazione evoluto, anche 65%).
Considerando questo tipo di incentivazione, il recupero dell’investimento può avvenire anche dopo solamente tre anni.
Considerando che la vita media di una caldaia è di 15 – 20 anni, sono evidenti i margini di risparmio che si possono accumulare nel corso degli anni.
Per quanto riguarda i vantaggi ambientali, minori consumi significa anche minori emissioni di particolato atmosferico, rappresentato dai temuti PM10 e PM2.5.
Chi ha un impianto di riscaldamento con una caldaia a condensazione riesce sia a rispettare l’ambiente riducendo le emissione ed inquinando in quantità minore, ma anche a risparmiare sulle spese di riscaldamento, grazie all’alto rendimento ed alle agevolazioni fiscali vigenti.
Sergio Cremonesi