Se oggi viviamo su un pianeta che ha la temperatura ideale per ospitare esseri viventi, è anche grazie all’effetto serra della nostra atmosfera. Senza, infatti, la Terra sarebbe un posto molto più freddo di quello che conosciamo oggi, sul quale difficilmente sarebbe nata la vita. La potenza della sola radiazione solare è tale da portare la temperatura media a circa -18°C: in queste condizioni, perciò, i processi di formazione degli organismi non sarebbero mai avvenuti, e la Terra non sarebbe altro che un ammasso di rocce e polveri.
COS’È L’EFFETTO SERRA

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Questo fenomeno è dovuto alla presenza dei cosiddetti gas serra: i principali sono l’anidride carbonica, il metano, il protossido di azoto, l’ozono, l’esafluoruro di zolfo e il vapore acqueo. Questi gas agiscono come una vera e propria serra: le radiazioni solari che attraversano la nostra atmosfera e colpiscono la superficie terrestre sono in parte riflesse e rispedite nello spazio ma, grazie all’effetto serra, una parte di esse è riflessa nuovamente verso il nostro pianeta, apportando un ulteriore riscaldamento.
I gas serra sono in grado di mantenere la temperatura media terrestre a circa 15°C: in questo modo il nostro pianeta può ospitare ecosistemi diversi (dalle foreste ai deserti, dai ghiacciai alle zone temperate) con tutta la rispettiva biodiversità vegetale ed animale. Se questo sistema in perfetto equilibrio subisse delle variazioni, la vita sul nostro pianeta potrebbe risentirne in modo catastrofico, e questa è proprio la strada a cui stiamo andando incontro con il surriscaldamento globale.
EFFETTO SERRA E SURRISCALDAMENTO GLOBALE
Ma se questo fenomeno è fondamentale per la nostra esistenza, perché ne sentiamo continuamente parlare in modo negativo? Il motivo è che l’effetto serra negli ultimi decenni si è notevolmente intensificato, poiché sono aumentate in modo esponenziale le emissioni di gas serra nell’atmosfera da parte delle attività umane (si parla di “effetto serra antropico”, un fenomeno molto più intenso di quello naturale).
Le principali cause sono da rintracciare nello sviluppo industriale e nella deforestazione, che hanno determinato un incremento di metano, protossido di azoto e anidride carbonica nell’aria che respiriamo. Più questi gas aumentano, più calore viene intrappolato tra la superficie terrestre e l’atmosfera causando sempre più un innalzamento della temperatura. Questa mutazione è la principale causa del surriscaldamento globale che sta interessando il nostro pianeta in questi anni e che presenta effetti come, tra gli altri, perdita di biodiversità, scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello dei mari.

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Dall’inizio della Rivoluzione Industriale la concentrazione di anidride carbonica è aumentata del 30%, il gas metano è più che raddoppiato e la concentrazione dell’ossido nitroso è cresciuta del 15%. Nei Paesi più sviluppati, i combustibili fossili utilizzati per le auto, per il riscaldamento negli edifici e per l’alimentazione delle numerose centrali energetiche sono responsabili di circa il 95% delle emissioni di anidride carbonica, del 20% di quelle del metano e del 15% per quanto riguarda il protossido di azoto. Anche l’aumento dello sfruttamento agricolo, le produzioni industriali e le attività minerarie contribuiscono ad aumentare queste emissioni in atmosfera.
Anche se tutte le emissioni di gas serra venissero fermate in questo esatto momento, le temperature salirebbero comunque di altri 0,5°C di media, prima di stabilizzarsi intorno all’anno 2050. Nonostante l’aumento delle precipitazioni, ci sarebbero luoghi con meno pioggia rispetto a prima e aumenterebbero i giorni dell’anno caratterizzati da temperature molto alte e potenti precipitazioni.
COSA POSSIAMO FARE?
Le cause dell’effetto serra, però, non sono derivate solo dalle grandi aziende e industrie multinazionali, sono da attribuire anche ad ogni essere umano: ognuno di noi dovrebbe mettere in atto una serie di accortezze e comportamenti indirizzati a limitare queste emissioni (ad esempio limitando l’uso delle automobili o accendere il riscaldamento della propria abitazione solo quando ce n’è realmente la necessità) ma spesso e volentieri preferiamo vivere nella comodità senza preoccuparci delle conseguenze delle nostre azioni che andranno ad influire sull’ambiente che ci circonda.
Alessandro Biasia