Con i suoi quasi 300 mila abitanti, 17 distretti e 37 frazioni, Lubiana non è solo la capitale della Slovenia ma anche la sua città più grande, popolosa e vitale, cuore pulsante del Paese dal punto di vista economico, politico, amministrativo, scientifico e culturale.
Attraversata dal fiume Ljubljanica, la città è ricca di ponti che le conferiscono un’aria pittoresca; altrettanto incantevole il centro storico, dove si mescolano stili architettonici e artistici diversi, da quello rinascimentale a quello barocco. Oltre al suo fascino, c’è un altro valido motivo per visitare Lubiana, apprezzarla e prenderla come riferimento: la sua “anima verde”, come viene definita sul sito ufficiale.
L’anima verde di Lubiana è stata riconosciuta e premiata a vario titolo nel corso degli anni. Quest’anno (ma anche nel 2018, 2017, 2016 e 2014), la capitale slovena è stata inclusa nella Sustainable destinations top 100, una classifica che annualmente annuncia le città che si distinguono per il loro impegno sostenibile. Nel 2018, nell’ambito di una competizione europea sul turismo, Lubiana ha vinto il primo premio per il turismo sostenibile; sempre rimanendo in questo settore, nel 2017 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento WTM responsible tourism award e nel 2015 il WTTC tourism for tomorrow.
Particolarmente importante è ricordare che Lubiana è stata la “capitale verde europea” nel 2016. Alla base della sua elezione, come spiegato dalla Commissione europea, c’è sicuramente l’impressionante trasformazione che la città è stata capace di compiere negli ultimi quindici anni, nei più svariati campi.
Per esempio, se fino a non molto tempo fa Lubiana era dominata dal trasporto privato su quattro ruote, oggi regna incontrastato il trasporto pubblico, affiancato da un’efficiente rete di piste per pedoni e biciclette. Ancora, se prima era noncurante verso le proprie aree verdi, oggi la città è attenta a preservarle e addirittura impegnata in un’azione di rivitalizzazione dei cosiddetti “brownfield”, definiti dall’Unione europea come siti inquinati che è possibile bonificare e rigenerare. Attualmente, la media di verde pubblico per abitante ammonta a 542 metri quadri, un numero ben al di sopra della media europea.
Degno di nota è soprattutto il progresso che è stato compiuto nella gestione dei rifiuti: Lubiana è passata da un riciclaggio pressoché inesistente ad abbracciare – per prima in Europa – la missione “zero waste”. Se si pensa che i primi cassonetti per la raccolta differenziata sono stati introdotti nella città solo nel 2002, è veramente sorprendente pensare che oggi ricicla e riutilizza il 68% dei rifiuti. Negli ultimi dieci anni, la quantità di differenziata per abitante è passata da 16 a 145 chili, ma la capitale non si accontenta: da qui al 2025, l’obiettivo è ridurre i rifiuti pro-capite a 60 chili, di cui solo 30 non riciclabili.
Infine, molto importante è il progetto di apicoltura a cui Lubiana si sta dedicando da qualche anno. Il tetto del Cankarjev dom (l’edificio che ospita i principali convegni, congressi ed eventi culturali della città) diventa, durante i mesi estivi, la casa di circa 450 mila api; a queste bisogna aggiungere le api dei 4500 alveari curati in città da 300 apicoltori. Sembrerebbe che le api, alleate preziose nel mantenimento della biodiversità, abbiano trovato a Lubiana il loro habitat ideale; inoltre, l’analisi del miele prodotto ha mostrato l’assenza di pesticidi o residui di metalli pesanti.
Elisa Pino