Lo scorso 16 luglio, a Milano, si è svolta la seconda conferenza nazionale delle Green City, dedicata all’adattamento climatico e alla rigenerazione dei distretti urbani. Organizzata dal Green city network (promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile) in collaborazione con il Comune e il Politecnico di Milano, l’incontro è stato un proficuo momento di confronto e dibattito; al centro, la promozione e l’aggiornamento dei piani e delle misure per l’adattamento climatico delle città.
L’argomento nasconde non poche insidie e comporta per le città uno sforzo importante ma fondamentale: sul piano pratico occorre tenere aggiornate le valutazioni dei rischi e le misure da adottare (sia in caso di emergenza che nel medio e lungo termine), valorizzando le ricadute positive e promuovendo la contabilizzazione dei costi dell’assenza di tali misure; inoltre, emerge chiaramente la necessità di migliorare la governance e le capacità adattive delle città, per ridurre la vulnerabilità e i rischi delle precipitazioni molto intense e delle ondate di calore.
La conferenza è stata soprattutto l’occasione per presentare la Dichiarazione per l’adattamento climatico delle Green City, immediatamente sottoscritta da 26 città italiane: Assisi, Belluno, Bergamo, Casalecchio di Reno, Chieti, Cisterna di Latina, Cosenza, Firenze, Genova, Imola, Livorno, Mantova, Milano, Monterotondo, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pordenone, Roma, Siracusa, Sorradile, Tivoli, Torino, Venezia. Il riscontro è stato buono, ma ci si augura che questo numero continui a crescere, affinché sempre più realtà, da nord a sud del Belpaese, comprendano l’importanza di attivarsi concretamente per contrastare e affrontare il cambiamento climatico.
Infatti i dati parlano chiaro, e purtroppo non dicono niente di buono: l’Italia è più esposta di altri Paesi agli impatti del cambiamento climatico, posizionandosi addirittura al secondo posto in Europa per le perdite economiche derivate da questo fenomeno (secondo la Commissione UE, nel 2018 le cifre si aggiravano intorno a 63 miliardi di euro).
Di seguito, una sintesi dei dieci punti affrontati dal documento:
- Definire e aggiornare piani e misure per l’adattamento climatico delle città.
- Integrare le politiche e le misure di adattamento con quelle di mitigazione del cambiamento climatico.
- Aggiornare la valutazione dei rischi e le misure sia di emergenza, sia di medio e lungo termine.
- Valorizzare le ricadute positive delle misure di adattamento e contabilizzare i costi dell’assenza delle misure.
- Sviluppare le capacità adattive.
- Puntare di più sulle soluzioni basate sulla natura.
- Ridurre la vulnerabilità e i rischi delle precipitazioni molto intense.
- Affrontare le ondate e le isole di calore.
- Promuovere gli investimenti
- Rafforzare la governance.
“L’iniziativa di Green city network punta a promuovere un maggiore e più qualificato impegno delle città italiane per l’adattamento climatico” ha commentato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. “La Dichiarazione fornisce indirizzi aggiornati per città più resilienti e meno vulnerabili, più capaci di affrontare i cambiamenti climatici con gli interventi, necessari e possibili, per prevenire e limitare rischi e danni”.
Elisa Pino