Il caso di “È buono”, il primo franchising sociale d’Italia
Il modo in cui gli italiani si approcciano alla tavola sta cambiando: infatti, sono in costante crescita l’attenzione per quello che si mangia e, parallelamente, il consumo di cibo biologico.
Lo conferma Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, che a settembre ha rilasciato dei dati che lasciano ben sperare: dopo la crescita record del 2017, anche nel primo semestre del 2018 si registra un importante aumento della spesa di alimenti e bevande biologiche. Al +10% dello scorso anno, infatti, segue un ulteriore +6,5%, segno che “il biologico è entrato stabilmente nelle abitudini alimentari di molti italiani e non è più una nicchia di mercato o una moda del momento, come testimonia anche il crescente spazio sugli scaffali del mass market”.

Foto di Jason Leung
Quando si parla di cibo biologico, non bisogna pensare soltanto a frutta, ortaggi, carne, prodotti ittici e derivati dei cereali, come riso, pasta e farina: anche il dessert può essere biologico!
Lo sa bene È buono – Un gelato tanti sorrisi che, nei suoi punti vendita di Genova, Bologna, Nervi e Verona, produce gelato 100% biologico. Quali caratteristiche deve avere il gelato per essere davvero definito biologico? L’artigianalità della preparazione e la freschezza degli ingredienti sono fondamentali, certamente, ma non sufficienti: è necessario che il latte, la panna, la frutta e qualsiasi altro prodotto impiegato provengano da agricolture biologiche certificate.
È buono sceglie con cura i fornitori, affidandosi esclusivamente a filiere agricole biologiche che hanno fatto dell’etica e della sostenibilità il loro cavallo di battaglia. Un’etica e una sostenibilità che non si limitano all’aspetto ambientale: oltre a essere certificati biologici, gli ingredienti usati da È buono sono il frutto di un commercio equo e solidale che tutela i produttori e i loro dipendenti. Le materie prime sono selezionate con scrupolo affinché siano freschissime e di alta qualità, e successivamente lavorate mediante procedure semplici e tradizionali che ne mantengono intatti i sapori e le proprietà nutritive. Tuttavia, se il gelato di “È buono” è così speciale, non è soltanto per il suo gusto e la sua cremosità.

Foto di Anita Austvika
Il progetto “È buono – Un gelato tanti sorrisi” è infatti definito “primo franchising sociale in Italia”: è nato nel 2006 per creare delle opportunità di lavoro per i giovani, soprattutto quelli che, per un motivo o un altro, sono costretti a intraprendere molto presto il cammino verso la propria autonomia. Sono ragazzi e ragazze che hanno vissuto in comunità per minori e case famiglia e che, una volta maggiorenni, sono fuori a rischio deviazioni e marginalità, non potendo contare sul supporto della rete famigliare.
A queste persone, la cooperativa non fornisce soltanto un impiego, ma insegna un mestiere: “È buono” non può essere considerata una semplice gelateria, ma una vera e propria bottega artigianale. Qui, i giovani imparano l’arte del gelato, eccellenza italiana nel mondo della gastronomia, con la possibilità e la speranza di diventare, un domani, loro stessi imprenditori.
Elisa Pino