Se qualche anno fa prendere un aereo era considerato normale, un comfort senza alcuna colpa, le cose stanno cambiando. La Flygskam, letteralmente vergogna di volare, si sta diffondendo in molti paesi del nord, come la Svezia da cui è partito questo movimento. Ma di cosa si tratta?
Flygskam
Come si può intuire dal nome, questo nuovo movimento incoraggia le persone a dire addio all’aereo per scegliere alternative più ecologiche di viaggiare. È nato in Svezia l’anno scorso grazie all’atleta olimpico Bjorn Ferry e ha acquistato visibilità quando anche Malena Ernman, madre di Greta Thunberg e famosa cantante d’opera, ha annunciato che avrebbe smesso di volare. La figlia non è da meno: ha recentemente intrapreso un viaggio in direzione dell’America, dove parteciprà al Climate Action Summit delle Nazioni Unite, in barca a vela, per essere più sostenibile. Un viaggio da Stoccolma a New York infatti produrrebbe 0,7 tonnellate di CO2 a passeggero.
Cambia qualcosa?
I viaggi commerciali al momento producono il 2,5% delle emissioni di CO2 globali, un numero che si prevede aumenterà nei prossimi anni con il numero di voli.
Ma in Svezia il Flygskam ha avuto un impatto sul numero di persone che viaggiano in aereo. Sono aumentati i passeggeri che hanno scelto il treno e diminuiti quelli che “volano”. Swedavia AB, la principale compagnia di scali aeroportuali svedese, ha reso noto i dati: negli ultimi 7 mesi i viaggiatori che hanno scelto l’aereo sono stati in costante diminuzione, mentre l’anno scorso la crescita è stata la più bassa dell’ultimo decennio. SJ, il gestore delle ferrovie statali svedesi, invece ha visto crescere i viaggiatori arrivando a un record: 32 milioni di passeggeri.
Un calo preoccupante per l’azienda svedese, che ha da tempo preso contromisure per rassicurare i viaggiatori. Il loro obiettivo è quello di essere carbon neutral entro il 2020.
Nel 2016 le emissioni di biossido di carbonio fossile di Swedavia sono ammontate a circa 2.700 tonnellate, con una riduzione del 75% dal 2005. Per diminuire ancora questo numero l’azienda ha intrapreso una serie di azioni virtuose, come l’acquisto di elettricità proveniente da fonti rinnovabili, la sostituzione del petrolio con il biocarburante nel riscaldamento degli aeroporti, oltre che preferire auto elettriche o ibride per i trasporti.
Le alternative
Ne abbiamo già parlato, ma le alternative rimangono le stesse. Il treno risulta essere il mezzo più sostenibile per viaggiare, seguito dai mezzi pubblici o il car sharing. Un’altra possibilità, se proprio non si può evitare di viaggiare in aereo, è piantare un albero con treedom per compensare le emissioni di CO2, oppure scegliere una compagnia che permette di pagare un sovrapprezzo che verrà investito in iniziative climate friendly.
Silvia Pegurri