Ha chiuso i battenti la 27esima edizione di una delle manifestazioni più amate dai veronesi (e non solo): preserviamola e valorizziamola per gli anni a venire
Con le proiezioni di ieri dei film vincitori – LogtoGreen Movie Award per il film più sostenibile Primascesa – La montagna creata dall’uomo di Leonardo Panizza premiati dal presidente di Cremonesi ed editore della nostra testata Renato Cremonesi , Lessinia d’Oro per il miglior lungometraggio a Entre Perro y lobo di Irene Gutiérrez, Lessinia d’Argento per il miglior cortometraggio a Bad Omen di Salar Pashtoonyar, Premio Speciale del Pubblico a L’aventure di Marianne Chaud – ha chiuso ufficialmente i battenti la 27esima edizione del Film Festival della Lessinia, andata in scena dal 20 al 29 agosto a Bosco Chiesanuova (VR).
Un’edizione che si è aperta, nella serata inaugurale, con l’annuncio-shock da parte del Direttore Artistico Alessandro Anderloni della defezione in extremis fra i sostenitori del Parco della Lessinia, fin dalla sua nascita a fianco della manifestazione, e conclusa in realtà con il consueto successo di critica e di pubblico.Altissima, infatti, la qualità delle pellicole scovate in lungo e in largo per il globo e proposte al pubblico veronese (ma non solo, visto che sono molti gli spettatori giunti nella località turistica scaligera dalle altre zone del Veneto e d’Italia) per riflettere su temi sempre più urgenti, legati all’ambiente e al rapporto dell’uomo con la natura che lo circonda
Un momento importante nella storia del FFDL
Sarà che stiamo attraversando un periodo particolarmente delicato, messo ancor di più a dura prova dalla pandemia da Covid-19, ma l’importanza del ruolo di un Festival come quello che Anderloni cura da quasi tre decenni oggi appare ai nostri occhi più elevata che mai. Proprio per quella sua capacità innata di affrontare in modo efficace e trasversale il tema del rapporto dell’uomo con la Natura, il rispetto nei confronti del Pianeta Terra, il futuro sempre più incerto se non modifichiamo radicalmente i nostri comportamenti e le nostre scelte (da quelle personali a quelle collettive), il Film Festival della Lessinia andrebbe curato, preservato, sostenuto e valorizzato. A livello economico, ma anche politico e istituzionale.
Perché se da una parte senza il sostegno economico degli sponsor non si possono realizzare eventi di questa portata, dall’altra appare importante anche l’affiancamento di Comuni, Provincia, Regioni, Enti e molto altro per rafforzare ancora di più l’immagine e il valore di un’idea, quella che ha dato vita e fatto crescere il festival negli anni, strettamente legata al concetto di comunità e condivisione.
Una rassegna che ha coinvolto il comune intero
A Bosco Chiesanuova si è potuto apprezzare in queste dieci giornate – caratterizzate peraltro non solo dalle proiezioni ma anche da numerosi incontri, approfondimenti, escursioni, laboratori e molto altro – la visione “aperta” di autori e registi nei confronti della montagna e delle sue mille sfaccettature, con ricadute che spesso si riversano sulle nostre vite in maniera per noi inconsapevole.
Ecco, “consapevolezza”. È questa la parola chiave.
La kermesse cinematografica ci aiuta con i suoi contenuti e le sue proposte a rimanere aggrappati alla nostra consapevolezza, che non può e non deve mai mancare. Solo rimanendo consapevoli, infatti, abbiamo la possibilità di scegliere e di incidere profondamente (possibilmente in senso positivo) sull’ambiente circostante e in questo senso l’opera di Anderloni e del suo staff è a dir poco illuminante.
Per questo non solo auspichiamo un pronto ritorno del Parco della Lessinia fra i sostenitori del Festival (al momento non sappiamo – in mancanza di comunicazioni ufficiali da parte dello stesso Parco – a cosa siano dovute le incertezze di quest’anno), ma addirittura una estensione da parte di tutta la provincia di Verona e del suo Comune principale di una tutela che garantisca per i decenni a venire la sopravvivenza e l’ulteriore sviluppo di una manifestazione che ormai è entrata di diritto nel cuore dei cittadini e che grazie al suo modo speciale di coinvolgere la comunità di appartenenza è diventato un appuntamento imprescindibile per tantissime persone.
Lunga vita al Film Festival della Lessinia, dunque, e che possa, al pari ad esempio di altre manifestazioni veronesi (pensiamo all’imminente Tocatì, candidato a entrare nell’elenco del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO) assumere connotati sempre più internazionali. Per l’impegno di tutti, per il valore di tutto.
Ernesto Kieffer