Da giovedì 1 luglio si svolgerà a Verona, precisamente alla ex dogana ora sede del Canoa club Verona, il primo Festival del Giornalismo di Verona.
Un evento unico che mette in contatto tantissimi professionisti di settore, che si potranno interrogare e con i quali sarà possibile dialogare di numerose tematiche.
Il Festival ci ha dato un primo assaggio della taratura dei suoi ospiti già il 4 giugno con l’evento di apertura nel quale è stato ospite il giornalista Toni Capuozzo. Durante l’evento siamo riusciti a prendere da parte Elena Guerra, direttrice della testata Heraldo, che ci ha raccontato gli obiettivi e come si è sviluppato il progetto del Festival del Giornalismo di Verona.
Intervista ad Elena Guerra
La serata si è svolta nella sede che ospiterà il Festival del Giornalismo, allestita per l’occasione a sala conferenze. Padrone di casa, nonché co-organizzatore del festival è il Canoa Club Verona nella serata di apertura, rappresentato dal presidente Luigi Spellini.
Intervista ad Luigi Spellini
Fuori onda, Luigi ci ha raccontato di essere il primo sostenitore dell’evento che è stato finanziato da sponsor locali e soprattutto da un crowdfounding che ha dato la forza ad Heraldo e Canoa Club Verona di organizzare l’evento.
Tra i primi sostenitori vogliamo metterci anche noi di Log to Green, per due motivazioni molto importanti, la prima è la possibilità e la volontà di consegnare il premio “Log to Green Press Award” ad un giornalista per essersi particolarmente distinto nel suo lavoro, la seconda è l’adesione da parte del Festival del Giornalismo di Verona al protocollo di sostenibilità degli eventi.
Con questo protocollo il Festival del Giornalismo di Verona punta ad essere sostenibile ponendosi degli obiettivi molto precisi e chiari fin da subito. Uno sforzo necessario per un evento che vuole distinguersi essere inclusivo verso la cittadinanza e la sostenibilità del nostro pianeta.
Non ci resta che prenotare il nostro posto e goderci un festival stimolante ricco di cultura e realizzato in un contesto unico e sostenibile.
Sergio Cremonesi