Lo usiamo per svegliarci la mattina, per impostare il timer mentre stiamo cucinando, per cercare l’indirizzo del nuovo ristorante che vorremmo provare, per rispondere alle email, per controllare a che ora sarà il prossimo autobus: se un tempo era usato quasi esclusivamente per fare telefonate e mandare messaggi, lo smartphone è ormai parte imprescindibile della nostra quotidianità. Rinunciare a questo strumento è impensabile, ma scegliere una sua versione etica e sostenibile – per l’ambiente, per l’uomo e per l’economia – non è un’utopia.
Il viaggio di uno smartphone – dall’approvvigionamento delle materie prime fino al suo smaltimento – è pieno di pratiche inique che hanno un impatto negativo sull’ecosistema. La situazione peggiora con il progredire della tecnologia: da una parte, le aziende producono dispositivi sempre più grandi e più potenti (e di conseguenza con un’impronta ecologica sempre più importante); dall’altra, la frenesia di possedere l’ultimo modello sul mercato ci spinge a trattare gli smartphone come se fossero “usa e getta”, sostituendoli in media ogni due anni.
Dal 2013, anno della sua fondazione, Fairphone cerca di invertire la rotta, perseguendo una battaglia per cambiare l’industria elettronica e renderla ecosostenibile. Ad oggi, l’azienda olandese ha lanciato tre modelli di smartphone, ciascuno pensato e prodotto per migliorare il precedente sia in termini di prestazioni che dal punto di vista della sostenibilità.
L’ultimo arrivato in casa Fairphone è il Fairphone 3, presentato alla fine di agosto: usa il sistema operativo Android, dispone di 64 gb di memoria interna, vanta una fotocamera da 12 megapixel e funziona come un qualsiasi altro smartphone; a differenza dei telefoni a cui siamo abituati, dispone di una batteria sostituibile a lunga durata, prevede una struttura modulare che facilita le riparazioni ed è realizzato con materiali riciclati o estratti responsabilmente. Inoltre, è venduto con imballaggi sostenibili e riutilizzabili, e nella sua confezione non sono inclusi tutti quegli accessori che sicuramente tutti noi abbiamo già (come il cavetto usb, il caricabatterie e le cuffie), così da contribuire a ridurre i rifiuti elettronici.
Fairphone è quindi uno smartphone green a 360 gradi, non semplicemente prodotto in modo attento all’ambiente, ma anche pensato per durare a lungo (ed essere riparato facilmente in caso di danni accidentali); inoltre, la compagnia olandese promuove il ritiro e la restituzione al mercato dei telefoni non usati e ricerca soluzioni per gli ostacoli al riciclaggio.
La sostenibilità di Fairphone non si ferma qui, ma include anche l’aspetto umano e sociale. In questi anni, infatti, l’azienda ha stretto diverse collaborazioni e partnership con ONG, ricercatori ed esperti di diritto del lavoro per studiare sistemi che migliorino le condizioni dei lavoratori, dando loro l’opportunità di crescere professionalmente e soprattutto garantendo la tutela della loro salute e della loro sicurezza.
“Quando acquisti un Fairphone, acquisti molto più di un telefono. Acquisti una testimonianza del fatto che il cambiamento è possibile, e che è qui. Oggi. Nelle tue mani”.
Elisa Pino