Un problema di cui sta soffrendo l’Italia nel periodo estivo è quello dei rifiuti. A Roma, come negli anni passati a Napoli, ci sono cumuli di rifiuti che faticano a trovare una sistemazione. Le cause possono essere molteplici: mala gestione del processo di smaltimento e trasporto dei rifiuti, sovraccarico delle centrali di smistamento e termovalorizzazione, ecomafia…
Ciò che non mette in buona luce il Paese sono i tempi di risoluzione di questi problemi. Il nostro mare, sulle cui spiagge si affollano molti turisti, non gode sempre di ottima salute. La maggior parte dei casi di inquinamento è stata segnalata sulle coste del meridione, altro caso spiacevole per l’immagine della qualità dei nostri servizi e per l’economia del turismo balneare.
La situazione in Italia
Analizzando nello specifico alcuni dei problemi elencati precedentemente, possiamo mettere in luce come secondo gli ultimi rapporti dell’Ispra (Centro Studi del Ministero dell’Ambiente) in Italia la produzione di rifiuti speciali risulti essere ancora in aumento. Nel 2017 ha sfiorato i 140 milioni di tonnellate (pari a circa 875 grattacieli alti 800 m), il 3% in più rispetto al 2016; in particolare rimane stabile la produzione di quelli pericolosi, mentre è cresciuta significativamente quella dei rifiuti non pericolosi.
Se lo scorso anno i reati legati al ciclo del cemento erano in netto calo rispetto agli anni precedenti (“solamente” 347 infrazioni accertate rispetto alle 375 del 2016 a alle 514 del 2015) lo stesso non può dirsi per i dati relativi al 2018. L’abusivismo edilizio, infatti, torna a crescere in maniera esponenziale arrivando a toccare gli stessi numeri di tre anni fa, forse perché, per la prima volta, rientrano nel conteggio anche le infrazioni verbalizzate dal Comando carabinieri per la tutela del lavoro in materia di sicurezza, abusivismo, caporalato nei cantieri e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.
Il problema di Roma
Il Lazio occupa il 4° posto nella classifica regionale contando 514 infrazioni (7,8% su totale nazionale), 625 denunce, 7 arresti e 162 sequestri mentre la peggior provincia è Roma che al 6° posto nella graduatoria provinciale con 199 infrazioni accertate.
“Il Lazio è ancora in posizioni pessime e tra le Regioni con più reati ambientali, – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio, che prosegue – a fare da traino al numero dei reati complessivi è la vergognosa situazione dei rifiuti romani che porta la provincia di Roma ad essere la terza peggior provincia italiana per reati legati al ciclo dei rifiuti: il Campidoglio, con una gestione vergognosa dei rifiuti negli ultimi anni, non solo contribuisce a rendere la capitale indecente per condizioni ambientali e sanitarie, ma spiana la strada, anno dopo anno, a reati come abbandono, roghi e smaltimento illecito dei rifiuti.”
Roberto Sacchi, professore di diritto commerciale alla Statale di Milano, sottolinea come l’abusivismo edilizio debba essere affrontato con durezza. Con i mutamenti climatici a cui assistiamo, infatti, ogni metro quadro di cemento al posto di aree naturali, aumenta il rischio idrogeologico, il fenomeno erosivo costiero, la possibilità di frane e alluvioni, con conseguenze drammatiche per l’ambiente e per la collettività.
Francesco Novella