Quando si parla di dati sull’inquinamento spesso vengono in mente i corposi report che i comitati nazionali e internazionali compilano per studiare l’evoluzione del fenomeno, con termini e numeri che spesso sono difficili da comprendere se non si è un addetto ai lavori, ma tutto questo sta per cambiare.
Negli ultimi anni infatti si sono moltiplicate le app per cellulare che, in modo semplice e chiaro, ci dicono quali sono i livelli di inquinamento dell’aria della nostra città, ma anche della plastica in mare o nei fiumi o dei fastidiosi rumori cittadini.
Una app ci dice qual è la qualità dell’aria
Le app per misurare la qualità dell’aria sono davvero tante, la maggior parte con funzionalità simili, quindi per necessità di sintesi ne abbiamo selezionate alcune che hanno delle caratteristiche interessanti.
Meteo Arpa è l’app che l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ha sviluppato e messo a disposizione di ogni cittadino per consultare bollettini meteo, livelli di calore e radiazioni ultraviolette.
Air Quality invece permette di scattare una foto e sapere in tempo reale quali sono le condizioni atmosferiche, oltre ai livelli di inquinamento, e dà la possibilità di consultare i dati di diverse località del mondo.
BreezoMeter è un’app che consente di accedere ad una mappa interattiva che raccoglie dati su venti, riscaldamento e qualità dell’aria in 67 Paesi, tra cui l’Italia. Fornisce anche i dati dei livelli di smog e invia notifiche in tempo reale sulle condizioni del tempo.
My Heaven è un’app di monitoraggio, che fa parte di un sistema che si installa in casa e permette di seguire gli aggiornamenti in tempo reale sui dispositivi digitali compatibili; la cosa interessante è che dà consigli su come spendere e inquinare meno ottimizzando i sistemi di riscaldamento e raffreddamento.
App e inquinamento marino
Ma le applicazioni per cellulare non servono solo a monitorare clima e qualità dell’aria, ma anche la salute dei mari.
Una di queste è Occhio Al Mare, un’app nata dalla collaborazione tra Legavela Servizi, Divisione Vela di Marevivo, Lega Italiana Vela e Cristiana Monina Nautical Events, che serve per fotografare e segnalare avvistamenti di specie protette e cetacei oltre che inquinamento da plastica o altri materiali.
L’ambizioso obiettivo è quello di sviluppare mappe ambientali dei nostri mari costantemente aggiornate, in modo da proteggere l’ecosistema marino, attraverso gli sforzi condivisi delle persone.
Whatsapp per combattere l’inquinamento marino
Anche Whatsapp, una delle app per chattare più famose del mondo, si è trasformata in un mezzo per combattere l’inquinamento. Greenpeace da qualche anno infatti, durante la stagione estiva, attiva il Plastic Radar, un sistema che permette di segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie del mare, dei fiumi e dei laghi.
Una volta trovato un rifiuto in plastica basta segnalarlo al numero di Greenpeace inviando una foto in cui sia ben riconoscibile il tipo di rifiuto, insieme alle coordinate geografiche del luogo dove è stato individuato. Lo scopo è tracciare una mappa dell’inquinamento e programmare interventi salva-ambiente.
Inquinamento acustico, un’app ci aiuta a misurarlo
Tutti sanno quanto siano rumorose le nostre città, ma troppo poco si parla di inquinamento acustico. Dai bar alle scuole, dalle palestre fino alle strade le nostre orecchie sono assordate da migliaia di suoni, anche molto molesti.
Per questo Amplifon, famosa per la tutela del benessere uditivo, ha diffuso un’applicazione, dotata di noise tracker, che si chiama Ci sentiamo dopo, e ha l’obiettivo di creare una mappa dell’ecologia acustica della città in cui viviamo, per aiutarci a trovare le nostre “oasi acustiche”.
La battaglia alle nuove forme di inquinamento passa anche attraverso la tecnologia e speriamo che conoscere i problemi permetta di aumentare la consapevolezza e spinga sempre più persone ad adottare comportamenti virtuosi.
Lucrezia Melissari