Anche quest’anno, il 28 marzo, le luci dei monumenti e dei luoghi simbolo del nostro Pianeta verranno spenti per un’ora a partire dalle 20,30 per sensibilizzare le persone sull’impatto che stanno avendo sulla Terra i cambiamenti climatici e spingerle verso la protezione dell’ambiente.
Quel giorno, partendo dall’Australia, scatterà quindi Earth Hour, l’Ora della Terra del Wwf, una tra le più grandi mobilitazioni ambientaliste al mondo.
Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, l’iniziativa si è rapidamente diffusa in ogni angolo del Pianeta, lasciando al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, Il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi simbolo.
Earth Hour in Italia
Per l’Italia (salvo cambiamenti dovuti al Covid-19), l’evento centrale sarà a Venezia, diventata simbolo della lotta ai cambiamenti climatici con l’acqua alta di novembre 2019 – con un picco registrato di 187 centimetri, il secondo più alto di sempre.
E nel resto del Paese si spegneranno le luci esterne del Quirinale, di Palazzo Chigi, di Palazzo Madama e di Palazzo Montecitorio, oltre che la Cupola e la facciata della Basilica di San Pietro al Vaticano.
L’ora della Terra nel 2019
Lo scorso anno Earth Hour coinvolse milioni di persone in 188 Paesi, mentre furono 18.000 i monumenti tra i più importanti al mondo a restare al buio per un’ora.
L’evento centrale in Italia si era svolto nella splendida città di Matera. Durante l’ora di buio si sono spente le luci dell’Area San Pietro Caveoso, il tutto accompagnato da un’improvvisazione jazz del pianista Danilo Rea e dalla proiezione di immagini della natura sulla Rupe dell’Idris.
Gli obiettivi concreti dell’Earth Hour
Anche quest’anno, il WWF invita le persone in tutto il mondo a partecipare, anche solo virtualmente, con la raccolta firme online “Voice for the Planet” che sarà poi presentata ai leader mondiali in occasione di forum globali come l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per chiedere un New Deal for Nature and People.
Il “New Deal for Nature and People” mira a proteggere e ripristinare la natura a beneficio delle persone e del Pianeta, proponendo di non sfruttare oltre le risorse naturali e dimezzando gli impatti ecologici negativi della produzione e del consumo.
Lo scopo finale di questo progetto è quello di fornire cibo e acqua sufficienti per una popolazione globale che crescerà fino a nove miliardi di persone nei prossimi decenni, ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici e prevenire l’estinzione di parte della flora e fauna selvatiche.
Per poter portare avanti questi scopi il primo passo deve essere quello di coinvolgere nell’azione i leader politici per concretizzare gli attuali accordi delle Nazioni Unite sulla lotta ai cambiamenti climatici e incoraggiare lo sviluppo sostenibile poiché ormai sappiamo che clima, sviluppo umano e natura sono collegati tra loro.
Il New Deal propone un nuovo modo di pensare il futuro che comprenda obiettivi ambiziosi al fine di proteggere efficacemente almeno il 30% della superficie del nostro pianeta entro il 2030 giungendo al 50% entro il 2050.
Cosa è stato fatto e cosa si può fare
Nell’ultimo decennio, Earth Hour ha coinvolto oltre 180 Paesi del mondo nella realizzazione di iniziative per contrastare la crisi climatica, contribuendo a stimolare la consapevolezza, l’azione e il cambiamento delle politiche.
Fra i traguardi raggiunti, la creazione di un’area marina protetta di 3,5 milioni di ettari in Argentina, di una foresta Earth Hour di 2.700 ettari in Uganda e l’approvazione di una nuova legislazione per la protezione dei mari e delle foreste in Russia.
L’anno scorso, il Wwf Ecuador ha spinto per una legge che vietasse l’uso di sacchetti di plastica, altri prodotti monouso nella capitale e il Wwf Indonesia ha iniziato a piantare 20.000 piante di mangrovie in 13 città.
Ma anche secondo gli organizzatori dell’evento resta ancora tanto da fare, il nostro Pianeta ha bisogno ancora del nostro aiuto, ad esempio di politiche condivise dai vari Paesi sulla sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico, sull’inquinamento e i combustibili.
La sfida è tutt’altro che chiusa.
Lucrezia Melissari