Il Parco Regionale della Lessinia, prezioso patrimonio naturalistico, finisce sotto la scure degli interessi politici e non solo: circa il 20% della superficie del Parco – oltre 1.700 ettari sui 10 mila totali – rischia infatti di essere trasformato in aree contigue o di pre-parco perdendo molte tutele ambientali. Una decisione presa durante la commissione politiche ambientali della Regione Veneto, l’organo che più di tutti dovrebbe tutelare l’integrità del luogo.
Ma se non ci pensa la Regione (e Zaia), a proteggere questo prezioso patrimonio si sono sollevate le voci di centinaia di associazioni e migliaia di cittadini, che promettono una lunga lotta per salvare il Parco nella sua interezza.
La legge che tutela – ma per quanto? – il Parco della Lessinia
Il 7 luglio 2019, i consiglieri regionali Alessandro Mantagnoli, Stefano Valdegamberi ed Enrico Corsi hanno presentato una proposta di legge che modifica la L.R. nr. 12 del 30/01/1990 che istituì il Parco Naturale Regionale della Lessinia.
Ancora prima che la drammatica attualità proiettasse nel linguaggio mediatico le tematiche relative alla protezione del territorio, l’istituzione del Parco della Lessinia aveva messo al centro, in anticipo sui tempi, la salvaguardia ambientale.
Patrimonio di biodiversità
Il Parco della Lessinia conta numerosi siti registrati nella Rete Europea “Natura 2000”, luoghi da tutelare sotto gli aspetti geologici, idrici e di biodiversità. Tra questi ci sono i vaj, l’ultima testimonianza rimasta dell’antica estensione dei boschi, che nei secoli passati ricoprivano l’intero altopiano, prima che l’uomo iniziasse l’attività di disboscamento.
Nei boschi dei vaj trovano rifugio molte specie di animali selvatici e si teme che una riduzione dell’area del Parco, dove la caccia è vietata, metterebbe a rischio la sopravvivenza di tante specie endogene.
I vaj da sempre rappresentano le linee di unione fra la collina e gli alti pascoli e sono parte integrante dell’articolato paesaggio dei Monti Lessini e proprio recentemente è stato presentato un progetto che mira all’iscrizione di questa peculiare conformazione del territorio nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, iniziativa che mostra l’interesse degli abitanti verso una maggiore tutela del territorio.
E la Lessinia non è solo boschi. Sul Corno d’Aquilio, nell’area della Spluga della Preta, si trova infatti un famoso geosito, che contiene una delle più importanti grotte d’Italia, simbolo della vita nascosta da secoli sotto i Monti Lessini. Anche questa tra le aree che verrebbero tagliate fuori dalla tutela del Parco.
Le persone della Lessinia
La Lessinia per lungo tempo era stata dimenticata, era una terra di confine tra le città di Verona, Vicenza e Trento di cui nessuno voleva occuparsi e nella quale pochi vedevano possibilità di rilancio. Eppure è stata proprio la perseveranza degli abitanti del luogo a riportare l’attenzione su questo territorio.
Per questo obiettivo hanno collaborato istituzioni, associazioni, produttori e allevatori, realtà turistiche, enti promozionali, si sono realizzate manifestazioni sportive e festival, il tutto per riportare le persone sulle montagne.
Ricordiamo tra gli eventi l’AltaLessinia Outdays e il Film Festival della Lessinia, la cui XXV edizione era dedicata alla “Madre Terra” e ha ottenuto persino l’alto patrocinio del Parlamento Europeo.
Non sarà la fine
Nonostante tutto quello che il Parco rappresenta – anche come modello possibile di coesistenza tra sensibilità diverse dai pastori, agli agricoltori, dai cacciatori agli albergatori – pare che tutto questo non abbia importanza e che ancora una volta gli interessi di parte spingano verso un eccessivo sfruttamento del suolo e una illogica espansione edilizia.
Adesso la legge – contestata da tanti, ma che ha trovato anche il plauso di molti comuni limitrofi – passerà in commissione bilancio e programmazione, per un parere di congruità, e tornerà in commissione per un’altra votazione per poi approdare in Consiglio regionale, forse, già il 28 gennaio (prima del compleanno per i 30 anni del Parco).
In risposta è stata organizzata per domenica 26 gennaio la “Camminata per il Parco della Lessinia” per dire no alla riduzione dei suoi confini, che partirà alle 10.00 da Conca dei Pàrpari (Roverè Veronese) per arrivare alle 12.00 circa a San Giorgio (Bosco Chiesanuova).
Le persone non si vogliono arrendere, perché quelle sono anche le NOSTRE montagne, la NOSTRA storia e il NOSTRO FUTURO.
Lucrezia Melissari