Anno nuovo, vecchie e tristi abitudini. Nonostante la COP24, che si è svolta a Katowice, in Polonia, a dicembre, abbia sancito un passo in avanti nella lotta ai cambiamenti climatici, la sensazione è che la strada verso un mondo a trazione green sia ancora lunga e tortuosa. Già, perché se da un lato al summit è stato approvato il “libro delle regole” con cui attuare l’Accordo sul clima di Parigi, dall’altra è mancato un ampio consenso sul modo in cui i Paesi dovranno intervenire per tagliare le emissioni. Come a dire: tutti d’accordo sulla teoria, ma per le azioni concrete aspettiamo un altro po’. Ma aspettare cosa?
Per fortuna c’è una nuova generazione, che si sta facendo largo a suon di idee innovative, interventi ricchi di passione e ideali che, purtroppo, solo chi è ancora giovane sembra poter mantenere intatti.
In Italia 8 giovani su 10 sono attenti all’ambienti.
La speranza per il futuro della Terra sono i giovani che sembrano avere un’attenzione speciale verso il Pianeta. Alcuni dati riferiti alla situazione del nostro Paese confermano questa sensazione positiva: secondo uno studio l’81,8% degli italiani tra i 22 e i 37 anni si dice disposto a cambiare le proprie abitudini per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici, mentre l’82% dichiara di essere disponibile a ridurre al minimo gli sprechi. L’indagine, condotta dall’Osservatorio giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, ha riguardato un campione di 2000 giovani, nati tra il 1982 e il 1997. Le risposte di queste persone, che possono tranquillamente essere considerate la prossima classe dirigente del Paese, non possono che farci ben sperare per il domani.
L’esempio di Greta Thunberg, da Katowice a Davos.
È stata il volto della COP24 e le sue parole sono state così forti ed emozionanti che sono arrivate fino al World Economic Forum. Greta Thunberg, 15enne svedese, è diventata una vera e propria icona della lotta ai cambiamenti climatici: ha affrontato a viso aperto i leader mondiali e raccolto il grido di aiuto di migliaia di giovani, urlando con forza “Ci state rubando il futuro”. La ragazza, divenuta celebre per le sue manifestazioni davanti al Parlamento svedese, ben prima delle luci della ribalta conquistate con il discorso alla COP24, ha raggiunto Davos in treno (gli aerei inquinano troppo) e davanti ai big dell’economia mondiale non ha indorato la pillola, anzi, è andata dritta al punto: “Voi amate celebrare i successi, ma dal punto di vista ambientale abbiamo fallito”.
(discorso di Greta Thunberg a Davos)
Dalle parole ai fatti: l’idea di Haaziq.
Ok, la situazione è tragica e ce ne siamo accorti. Serve un netto cambio di rotta, siamo tutti d’accordo. Ma allora perché stiamo facendo così poco? Probabilmente se lo è chiesto anche il piccolo Haaziq Kazi, ragazzino indiano di 12 anni che, dopo aver visto un documentario della National Geographic sulle condizioni degli oceani, ha deciso di mettersi al lavoro e ora cerca sponsor per realizzare il suo progetto: una nave che servirà a raccogliere la plastica che ha invaso i mari, con danni immensi per tutto l’ecosistema marino e del Pianeta, come abbiamo più volte raccontato sulle pagine web di questo magazine. Per ora l’idea di Kazi è poco più di un disegno, per quanto estremamente dettagliato, ma, in attesa di sponsor che consentano la realizzazione dell’idea del giovanissimo ambientalista, il suo esempio è già fonte di ispirazione per molti, tanto che viene spesso chiamato ad intervenire durante eventi e programmi radio e tv per parlare delle tematiche ambientali e del suo grande progetto.
Il futuro è oggi: non lasciamo soli questi ragazzi.
I giovani italiani dell’indagine descritta sopra, Greta, Haaziq e moltissimi altri ragazzi del mondo che vogliono difendere con forza la Terra da inquinamento e cambiamenti climatici non possono e non devono rimanere soli. È vero, loro rappresentano il futuro e la classe dirigente di domani ma il Pianeta non può aspettare: quando parliamo di ambiente il futuro è oggi. Se vogliamo lasciare in eredità un mondo in cui vivere a questi splendidi giovani tocca a noi, alla classe dirigente del presente ma anche a tutti i cittadini.
Iniziamo il 2019 all’insegna della speranza, quella rappresentata da Greta, Haaziq e i ragazzi che come loro credono nel rispetto verso la Terra. Ma dobbiamo agire subito.
Anno nuovo, speriamo siano nuove anche le nostre abitudini.
Thomas Ducato