Avere obiettivi precisi non è mai semplice, portarli a termine a volte può rivelarsi un’impresa. E queste capita a maggior ragione se a voler raggiungere questi scopi è una multinazionale, con sedi sparse in tutto il mondo. Pensiamo alla lotta per eliminare le cannucce e le forchette di plastica che ha intrapreso di recente Starbucks, oppure la decisione di McDonald’s di cambiare nei prossimi anni il 100% del packaging rendendolo riciclabile. E gli altri? Multinazionale non sempre fa rima con “mostro ambientale”. Lo sa bene Coca-Cola HBC Italia, licenziataria della casa madre The Coca-Cola Company che ha sedi in oltre 200 Paesi del mondo.

Foto di Pablo Merchàn Montes
Il gruppo Coca-Cola HBC, infatti, ha dichiarato che, entro il 2025, il 100% del packaging sarà riciclabile e, proprio su questo punto ci ha spiegato l’impegno “nella promozione di imballaggi sostenibili e nella la ricerca di formati e materiali in grado di ottimizzare ridurre l’impatto ambientale del packaging dei propri prodotti. Tutte le bottiglie in PET sono 100% riciclabili e stiamo introducendo bottiglie che utilizzano una parte di PET riciclato (rPET). L’obiettivo è quello di sostituire entro il 2020 il 26.3% della quantità totale di PET immessa nel mercato italiano, con l’obiettivo di arrivare almeno al 50% entro il 2030”.
Interessante è anche la politica di riduzione dell’impatto ambientale operato da Coca-Cola HBC Italia, che non riguarda solo l’implementazione di soluzioni innovative di prodotto e di processo, ma anche il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei propri dipendenti, come sottolinea Paolo Eminente, Country Environmental Manager di Coca-Cola HBC: “Per questo motivo, nel corso del 2016, all’interno dello stabilimento di Nogara, è stato avviato il primo dei progetti per la riduzione del consumo energetico che, esteso nel corso del 2017 agli stabilimenti di Oricola e Marcianise e nel corso del 2018 allo stabilimento di Rionero in Vulture, rientra nel più ampio piano di miglioramento ambientale che è stato denominato BEE – Behavioural Environment Excellence”.
E per quanto riguarda le materie prime? Alla base di Coca-Cola, oltre agli ingredienti gelosamente custoditi dall’azienda, c’è un ingente quantitativo d’acqua che ogni giorno viene usata per produrre litri di bevande. Il primo passo per ottimizzarne i consumi, stando a Eminente è l’investimento in nuove tecnologie: “I continui investimenti negli stabilimenti di Nogara, Oricola, Marcianise e Rionero in Vulture hanno come principale obiettivo quello di ridurre il consumo di acqua in rapporto ai litri di bevanda prodotta: questo indicatore si è ridotto del 13% negli ultimi 3 anni. – afferma Eminente – Inoltre nel 2015 abbiamo conseguito lo standard europeo European Water Stewardship, EWS, negli stabilimenti di Nogara e Rionero in Vulture e nel 2017 dallo stabilimento di Oricola. Lo Standard EWS prevede una valutazione di tutti i potenziali impatti ambientali e socio-economici derivanti dai propri processi industriali che potrebbero influenzare lo stato qualitativo dell’ambiente”.

Foto di Julie Hubert
Un ambiente che spesso, però, è messo a dura prova non solo dai processi industriali ma anche dal trasporto dei prodotti finali in giro per il mondo. A questo proposito il piano proposto da Coca-Cola HBC è denominato Zero Emissions Distributions & Logistics, ZED&L, e prevede l’aumento delle spedizioni tramite veicoli elettrici per diminuire le emissioni nocive, come ci spiega Coca-Cola HBC: “Il progetto ZED&L nasce grazie ad una partnership con altre due società che operano nel settore dei trasporti e della logistica, Laziale Distribuzione e Traser. Nel corso del 2016 nelle Zone a Traffico Limitato di Roma, sono state effettuate più di 18.000 consegne, utilizzando 5 veicoli elettrici. Dal 2014 (anno del primo veicolo elettrico introdotto a Roma) ad oggi, sono stati percorsi oltre 135.000 km in modalità elettrica, con un abbattimento di più di 40 milioni di kg di CO2.”
Ma non è finita qui, perché il progetto ZED&L sembra essere in continuo divenire per stare al passo con la modernità e, sì, anche con le esigenze dell’ambiente: “Il piano è stato recentemente implementato, grazie alla collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, – conclude Coca-Cola HBC – con l’installazione, nel magazzino di Roma, di 150 mq di pannelli fotovoltaici, e di uno shelter, con batterie di accumulo a terra per alimentare la ricarica dei veicoli elettrici in modalità Total Green e per dare una seconda vita alle batterie una volta esaurite”.
Giorgia Preti