“If you thought you couldn’t do without plastic food and beverage packaging, think again”. Sono queste le parole che si leggono sul sito di Ekoplaza, catena olandese di supermercati biologici che negli ultimi mesi sta facendo parlare di sé. A fine febbraio, infatti, Ekoplaza ha aperto il primo negozio al mondo (quasi) senza plastica, inaugurando ad Amsterdam Ekoplaza LAB. Ben 700 dei prodotti del punto vendita presentano una confezione totalmente plastic-free: alla plastica si preferiscono il vetro, il metallo, la carta e altri materiali biodegradabili e compostabili.
L’iniziativa nasce da una collaborazione tra Ekoplaza e A Plastic Planet, organizzazione senza scopo di lucro nata nel gennaio 2017 con un obiettivo ben preciso: ridurre drasticamente il consumo di plastica, soprattutto quella usata per confezionare il cibo e le bevande. Insieme ad A Plastic Planet, Ekoplaza sta lavorando perché in ogni punto vendita ci sia una zona dedicata a prodotti imballati con materiali alternativi alla plastica.

Foto di repertorio da Stock Photo
L’iniziativa del franchising olandese è simbolo di grande attenzione nei confronti dell’ambiente, sul quale l’uso smodato di plastica ha un impatto devastante, fin troppo spesso sottovalutato o addirittura ignorato. Non sorprende che siano gli evoluti e super green Paesi Bassi a mostrare profonda sensibilità su questo tema, e sorprende ancora meno che Ekoplaza abbia scelto di iniziare la sua rivoluzione plastic-free proprio da Amsterdam. La capitale olandese, infatti, ha fatto del rispetto dell’ecosistema una delle sue priorità, riuscendo così a guadagnarsi l’undicesimo posto nella classifica Mercer del 2017 sulle metropoli più vivibili al mondo.
“Green and smart”: così è stata definita Amsterdam, e probabilmente non esistono aggettivi più rappresentativi per questa città dove abbondano gli spazi verdi, le attività commerciali etiche ed ecologiche e, soprattutto, le piste ciclabili. Su quest’ultimo aspetto vale davvero la pena soffermarsi: tre quarti dei residenti ad Amsterdam possiede una bicicletta e oltre il 65% degli spostamenti in città avviene su questo mezzo, sicuramente preferito all’inquinante automobile.

Foto di Fabian Moller
Accanto alle due ruote, non mancano ovviamente mezzi di trasporto pubblico ecologici ed efficienti come Nemo H2, il primo battello turistico a idrogeno. In grado di ospitare fino a 88 persone, il battello non emette gas inquinanti ma soltanto vapore acqueo, e permette una navigazione a impatto zero dnei caratteristici canali. Stando a questi dati, sembra proprio che la città riuscirà nel suo ambizioso obiettivo di tagliare del 40% le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2025.
Non è tutto, però: Amsterdam si distingue anche per la sua architettura sostenibile. Basti pensare a Zuidas, quartiere in costruzione che verrà portato a termine nel 2023: l’obiettivo è costruire verticalmente (in modo da lasciare spazio al verde) e creare connessioni infrastrutturali sotterranee su cui convogliare gran parte degli spostamenti. Nella zona di Zeeburg, invece, si progettano case ecosostenibili, che saranno messe in piedi entro il 2025.
Ancora, ad Amsterdam l’acqua piovana non si spreca. Non è affatto impossibile come potrebbe sembrare: l’acqua viene convogliata e raccolta, poi in seguito depurata usando un composto naturale a base di erba, canne e ninfee, e infine riutilizzata. E, a proposito di riuso, è in cantiere un progetto che punta a costruire le fermate dell’autobus a partire da materiale riciclato.
Se delle iniziative green della capitale olandese si potrebbe parlare per ore, voglio lasciarvi con Amsterdam Smart City, un raccoglitore online di progetti ed eventi che sono mirati a rendere la città sempre più intelligente e sempre più sostenibile. E quello che è davvero ammirevole è che si tratta di una piattaforma aperta, a cui chiunque può iscriversi per partecipare attivamente al cambiamento di Amsterdam: una “comunità di innovatori” – così viene definita – che ad oggi è composta da quasi 5000 membri. Un numero che speriamo possa crescere, per rendere la capitale olandese ogni giorno un po’ di più la città del futuro.
Elisa Pino