Le notizie green della settimana viste dalla redazione di Log to Green
Brutte notizie per le api
La plenaria dell’Europarlamento ha respinto la bozza di regolamento per l’adozioni di criteri più stringenti per la protezione delle api durante il processo di autorizzazione dei pesticidi. Per gli eurodeputati le disposizioni sono troppo deboli e condizionate dall’opposizione di alcuni paesi membri. Nel 2013 le linee guida per la tutela delle api, elaborate dall’autorità europea per la sicurezza alimentare, erano state considerate troppo stringenti, e gli europarlamentari avevano quindi bocciato tutte le proposte presentate negli ultimi 5 anni. Con questo ennesimo rifiuto si ricomincia da capo, ma non è una buona notizia per le api, come ha dichiarato il commissario Vytenis Andriukaitis.
Approvata la legge salva mare
La legge “Salva Mare” è stata approvata dalla Camera con 242 voti a favore e 139 astenuti (di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia). Lo scopo della legge è quello di favorire la raccolta dei rifiuti, soprattutto della plastica presente in mare e nelle acque di fiumi e laghi, assimilandoli ai rifiuti urbani e quindi prevedendone il riciclaggio. I rifiuti raccolti accidentalmente dalle navi, in mare o nelle acque interne, potranno essere conferiti gratuitamente nei centri di raccolta rifiuti. Si aggiunge anche la categoria dei Rifiuti volontariamente raccolti, attraverso campagne per la pulizia di volontari. Anche questi ultimi verranno assimilati ai rifiuti urbani.
In più tutto il materiale di origine vegetale trascinato dai fiumi o spiaggiato potrà essere riutilizzato come biomassa per la produzione di energia. Il costo graverà su tutta la comunità nazionale, e non solo sui singoli Comuni dove verranno raccolti.
Per l’emergenza plastica arriva il progetto europeo
È stato presentato il progetto europeo Common (Coastal management and monitoring network for tackling marine litter in Mediterranean sea), una rete di collaborazione tra Italia, Tunisia e Libano per la riduzione dei rifiuti marini nella sponda sud orientale del Mediterraneo finanziata con 2,2 milioni di euro.
L’obiettivo è la riduzione della spazzatura marina, grazie al monitoraggio delle risorse e l’utilizzazione di un approccio partecipativo che coinvolga anche le comunità locali.
Il progetto coinvolge anche Legambiente, l’Università di Siena, l’Istituto nazionale di scienze e tecnologie del mare di Tunisi, l’Istituto agronomico mediterraneo di Bari, l’ong libanese Amwaj of the environment, l’Università di Sousse e la riserva naturale di Tyre in Libano.
Silvia Pegurri