Le notizie green della settimana viste dalla redazione di Log to Green
Questo ottobre è stato il più caldo mai registrato
Il Copernicus Climate Change Service, gestito dal Centro europeo per le previsioni metereologiche a medio termine, ha rivelato che le temperature medie globali del mese di ottobre 2019 sono state le più alte mai registrate. Questo è il quinto mese consecutivo con una temperatura “da record” o comunque molto elevata.
La media è stata più calda di 0,69 gradi Celsius rispetto al periodo che va dal 1981 al 2010. In Europa, ad eccezione delle zone nord e nord-ovest del continente, si sono registrate temperature superiori alla media, mentre negli Stati Uniti occidentali e in Canada le temperature sono state generalmente inferiori.
Stiamo mangiando microplastiche
Dei 5-13 milioni di tonnellate di plastica che finiscono nei nostri mari ogni anno, non tutti vengono recuperati. Gran parte diventa microplastiche, ovvero frammenti minuscoli che inquinano l’ambiente e vengono ingeriti dagli organismi che lo abitano. Organismi che spesso e volentieri finiscono sulle nostre tavole.
Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze della vita e Ambiente dell’Università di Cagliari, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, ha rilevato un’elevata presenza di microplastiche nei crostacei che mangiamo. 413 particelle in uno scampo e 70 in un gambero, entrambi pescati in Sardegna.
Le microplastiche principali sono quelle derivanti dal polietilene, usato principalmente negli imballaggi e nella plastica monouso, seguito da polipropilene, utilizzato per i tappi delle bottiglie e le capsule di caffè. Al momento non è ancora chiaro se la quantità di microplastiche ritrovata possa causare danni all’organismo dell’uomo.
USA: iniziato il ritiro dagli accordi di Parigi
L’amministrazione del presidente americano Donald Trump ha presentato ufficialmente la documentazione per il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. Il Segretario di Stato Mike Pompeo ha spiegato che l’America ha deciso di seguire un modello realistico e pragmatico, che si basa sul ricorso a un mix di fonti energetiche e tecnologie efficienti. Le sue rassicurazioni, però, si scontrano con le numerose affermazioni del Presidente Trump, che ha spesso definito il cambiamento climatico una bufala e ha più volte reso noto il suo scetticismo nei confronti delle cause di questo fenomeno. Per Trump, infatti, gli accordi di Parigi sarebbero un ostacolo allo sviluppo dell’economia in quanto troppo costoso per le imprese americane, oltre ad essere un fattore di rischio per migliaia di posti di lavoro nelle imprese inquinanti.
Per completare l’intera procedura di uscita ci vorrà un anno, ma se Trump non dovesse essere rieletto la situazione potrebbe essere ribaltata e l’America potrebbe decidere di rientrare negli accordi di Parigi.
Silvia Pegurri