Le notizie green della settimana viste dalla redazione di Log to Green
Sciopero mondiale per il clima
Oggi, venerdì 27 settembre, si conclude la #ClimateActionWeek, con una marcia di giovani attivisti che coinvolge più di 100 città solo in Italia. Le proteste, coordinate dal movimento #FridaysForFuture, sono partite il 20 settembre e culmineranno con il terzo Global Climate Strike.
Il movimento è nato dall’impegno della giovane attivista svedese Greta Thunberg, che l’anno scorso ha iniziato a scioperare da sola di fronte al parlamento svedese. Il suo impegno è diventato virale, e ben presto gli scioperi per il clima si sono diffusi in tutto il mondo.
Il movimento, i numeri e le polemiche sono cresciuti, ma il messaggio rimane lo stesso: salviamo il futuro, la nostra casa è in fiamme.
Gli oceani sono sempre più caldi
Gli oceani diventeranno sempre più caldi, con una conseguente acidificazione e calo dell’ossigeno. Le altre conseguenze sono ondate di calore, cicloni, piogge devastanti sempre più frequenti, oltre che all’innalzamento del livello delle acque e la diminuzione della flora e fauna marina.
A lanciare l’allarme è il rapporto dell’Ipcc, il comitato sul clima dell’Onu, che si concentra sugli oceani e i ghiacci. Il riscaldamento globale innesca una reazione a catena, che difficilmente si potrà fermare.
Come si legge nel rapporto “Oceano e criosfera in un clima che cambia“:
“La perdita di massa globale dei ghiacciai, la fusione del permafrost e il declino nella copertura nevosa e nell’estensione dei ghiacci artici è destinata a continuare nel periodo 2031-2050, a causa degli aumenti della temperatura di superficie, con conseguenze inevitabili per straripamenti di fiumi e rischi locali“.
Le condizioni sono senza precedenti, mentre l’innalzamento marino continuerà oltre il 2100.
20% di gas serra in meno all’anno, grazie al mare
Secondo un nuovo studio gli oceani potrebbero ridurre fino al 21% (11 gigatonnellate di CO2) le emissioni di gas serra. Il dato proviene dallo studio “The Ocean as a Solution for Climate Change: 5 Opportunities for Action“, degli esperti dell’High-Level Panel for a Suistainable Ocean Economy, pubblicato in occasione del summit sul clima di New York.
Cinque azioni sono indicate per combattere il cambiamento climatico, e vanno dall’aumento dell’energia rinnovabile proveniente dagli oceani (- 5,4 gigatonnellate di CO2 entro il 2050), alla decarbonizzazione del trasporto marino e delle infrastrutture marine, fino all’aumento della protezione e del ripristino degli ecosistemi blue carbon, che catturano carbonio (come ad esempio mangrovie, fanerogame, paludi salmastre…), oltre che lo stoccaggio del carbonio dei fondali marini. Anche la dieta è compresa nelle soluzioni presentate: un’alimentazione basata su frutti di mare e alghe, fonti proteiche a basse emissioni di carbonio, potrebbero aiutare a nutrire la popolazione in modo sostenibile.
Silvia Pegurri