Le notizie green della settimana viste dalla redazione di Log to Green
Il consiglio Ue approva l’eliminazione della plastica monouso
Il divieto alla plastica è ora ufficiale. Il Consiglio Ue ha dato il via libera formale alla direttiva che prevede l’eliminazione degli oggetti di plastica monouso entro il 2021. Piatti, cannucce, posate, bastoncini cotonati non faranno più parte delle nostre vite quotidiane, è deciso. Un grande impegno per gli Stati membri, che dovranno anche raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica entro il 2029, che dovranno avere un contenuto riciclato di almeno il 25% entro il 2025 (che dovrà essere del 30% nel 2030). Per Greenpeace Europa è un grande primo passo per voltare pagina.
Il voto del Consiglio fa seguito a quello del Parlamento dello scorso 27 marzo, chiudendo definitivamente l’iter approvativo della direttiva. Il testo verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dall’entrata in vigore gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva.
Il cambiamento parte dall’Europa, ma i singoli cittadini si sono già mossi a riguardo. Secondo un’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Eurobarometro, Il 27% degli italiani non compra più oggetti di plastica monouso di propria iniziativa, per non mettere in pericolo gli animali e l’ambiente.
Inoltre, il 68% degli italiani ritiene opportuno pagare un sovrapprezzo per questo tipo di prodotti, per spingere a un comportamento più virtuoso e responsabile.
Spiagge di plastica: 10 rifiuti al metro
“L’emergenza dell’inquinamento da rifiuti in mare ha assunto proporzioni allarmanti a livello globale. Un problema che riguarda da vicino anche il nostro “piccolo” Mar Mediterraneo. Un mare che costituisce meno dell’1% della superficie di mari e oceani del Pianeta e, nonostante sia uno dei 25 hot spot della biodiversità mondiale, è anche la sesta area di accumulo dei rifiuti al mondo.”
Ad affermarlo è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente, che da cinque anni analizza la tipologia e la quantità di rifiuti spiaggiati per comprendere e combattere la scorretta gestione dei rifiuti. L’indagine prende in esame 93 spiagge, monitorate dai circoli regionali di Legambiente insieme ai volontari. Si tratta della più estesa indagine di citizen science sui rifiuti al mondo. I dati del 2019 confermano l’incidenza della plastica, che rappresenta l’81% di tutti i rifiuti trovati sui transetti delle 93 spiagge analizzate.
I numeri sono impressionanti: 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia, quindi per ogni metro sono stati trovati quasi 10 rifiuti. Un dato che risulta ancora più preoccupante se si prende in considerazione il fatto che si tratta solo del 15% dei rifiuti che entra nell’ecosistema marino.
Ai primi posti troviamo pezzi di plastica e polistirolo (precursori delle microplastiche), tappi, coperchi di bevande, mozziconi di sigaretta (359 pacchetti in soli 9 km), cotton fioc e materiale da costruzione.
L’usa e getta rappresenta una delle principali minacce all’ecosistema marino, situazione che ha spinto l’Unione Europea a bandire definitivamente la plastica monouso.
Andare allo stadio diventa ecologico
La plastica è ovunque, ma non sempre porta inquinamento. L’azienda toscana Revet e la Scuola Superiore S. Anna di Pisa hanno presentato un progetto per creare seggiolini da stadio composti al 30-40% di plastica riciclata. L’iniziativa è stata presentata nell’ambito della Green Week dell’Unione europea, inaugurata a Varsavia. I seggiolini sono già pronti per il mercato, a partire dallo stadio di Pontedera, coinvolgendo anche l’Uefa per l’uso dei seggiolini riciclati anche a Euro2020, evento giocato in dodici città diverse in tutta Europa.
Silvia Pegurri