Le notizie green della settimana viste dalla redazione di Log to Green
Junker, l’app che ti aiuta a fare la raccolta differenziata
Junker è l’app per smartphone che ti dice, in base al Comune in cui abiti, in che modo differenziare correttamente gli imballaggi, semplicemente inquadrando con la fotocamera il codice a barre stampato su ogni confezione.
Sviluppata nel 2015 da Giunko, innovativa start up bolognese specializzata in soluzioni per web e mobile, Junker è stata recentemente implementata: da un po’, infatti gli utenti possono usarla anche per sapere dove gettare le confezioni in TetraPak, come i cartoni del latte o dei succhi di frutta.
Unica app in Europa a fornire un simile servizio, Junker è stata inserita nel libro delle buone pratiche di energia circolare del Parlamento europeo. La fondatrice di Giunko, Noemi de Santis, spiega che questa applicazione “Nasce dalla volontà di aiutare i cittadini a riconoscere e differenziare correttamente qualsiasi tipo di packaging, riducendo così gli errori di conferimento e favorendo il riciclo delle materie prime“.
I rifiuti organici diventano energia rinnovabile con Bio2energy
Si può produrre energia rinnovabile a partire dai rifiuti organici? Stando ai ricercatori del progetto Bio2energy, la risposta è affermativa.
Realizzato dal dipartimento di Ingegneria industriale dell’università di Firenze, dal Pin di Prato e dal Cnr Iccom con il finanziamento della Regione Toscana, il progetto Bio2family ha sviluppato un modello per il trattamento dei rifiuti in grado di produrre biometano e bioidrogeno dalla sinergia tra materiale organico (proveniente dalla raccolta differenziata) e fanghi di depurazione (provenienti da impianti di depurazione dell’acqua), attraverso un processo che si definisce di codigestione anaerobica. In più, i residui di questo processo, possono essere utilizzati come fertilizzanti naturali per l’agricoltura.
Presentato da pochi giorni, il progetto dell’ateneo fiorentino apporterebbe, se applicato, un notevole risparmio in termini sia economici che ambientali.
Eni trasforma l’energia delle onde in energia elettrica
Eni ha avviato un innovativo sistema di produzione energetica in grado di trasformare l’energia prodotta dalle onde in energia elettrica, adattandosi anche alle differenti condizioni del mare così da garantire un’elevata continuità nella produzione energetica. L’impianto pilota è stato recentemente installato nell’offshore di Ravenna.
“Le onde – spiega la nota che è stata diffusa da Eni per annunciare l’avvio del progetto – sono la più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo, con densità energetica estremamente elevata, alta prevedibilità e bassa variabilità, e rappresentano, quindi, una fonte di energia molto promettente per il futuro e adatta alla decarbonizzazione dei processi offshore”.
Elisa Pino