Le notizie green della settimana viste dalla redazione di Log to Green
Boiler e pompe a idrogeno: il futuro “green” del calore

Foto di Jaime Spaniol
Per ridurre le emissioni dei gas serra si deve passare ai boiler a idrogeno e alle pompe di calore elettriche. A dirlo è il Comitato sul cambiamento climatico britannico, organo tecnico di consulenza del governo di Londra, secondo il quale passare a questa nuova produzione di calore potrebbe portare al raggiungimento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione.
Stando al Comitato, infatti, se la Gran Bretagna vuole raggiungere il traguardo di tagliare le emissioni dell’80% al 2050, deve spendere 28 miliardi di sterline all’anno da oggi e fino a quella data per sostituire caldaie e boiler a gas con pompe di calore e scaldabagni a idrogeno.
La vera novità tecnologica è lo scaldabagno a idrogeno (già conosciuto in Italia). Questo boiler fa reagire fra loro l’idrogeno e l’aria dell’atmosfera, grazie a un catalizzatore. La reazione produce vapore acqueo ad alta temperatura, che scalda l’acqua corrente per rubinetti e caloriferi. Il boiler come scarto non produce fumi e CO2, come quelli a metano, ma soltanto acqua distillata.
Dai danni del maltempo al riciclo del legno

Foto di Michael Fenton
Sono decine le fotografie che hanno immortalato i danni causati dal maltempo nelle scorse settimane. Foreste rase al suolo, alberi sradicati…che però potrebbero tornare a nuova vita e trasformarsi in alberi di Natale. È una delle iniziative messe in campo nell’ambito dell’iniziativa ‘Filiera Solidale’ lanciata da Pefc Italia a sostegno delle aree colpite e che coinvolge dalle segherie agli imprenditori.
Per contribuire a trovare soluzioni e dare un segno concreto di speranza molte segherie hanno infatti già aderito al progetto impegnandosi a comprare il legno delle aree danneggiate. Alcuni imprenditori acquisteranno poi il legname proveniente dai boschi danneggiati, mentre altri attori della Grande Distribuzione Organizzata hanno sposato l’idea di vendere le punte delle piante abbattute come alberi di Natale e con parte degli utili piantare nuovi alberi nei boschi distrutti.
Vestire alla moda con le fibre di latte

Foto di Jagoda Kondratiuk
Fibre tessili realizzate dalla lavorazione del latte di scarto. È l’idea della startup DueDiLatte, fondata da Antonella Bellina che ha deciso di creare una linea di abbigliamento alla moda ma senza impiego di sostanze chimiche e con un processo a bassissimo impatto ambientale.
Le fibre vengono infatti ricavate dal latte destinato allo smaltimento dal quale viene estratta la caseina. Con questa proteina si realizza così una fibra tessila che viene filata e tessuta.
Da questo processo nasce un tessuto morbido e certificato anallergico e antibatterico con un occhio di riguardo verso l’ambiente.
Giorgia Preti