Le notizie green della settimana viste dalla redazione di Log to Green
Rinnovabili. L’energia pulita batte il nucleare

Foto Frederic Paulussen
Più green e più sostenibile. Questa è l’energia rinnovabile che piace…e piace proprio a tutti. Un apprezzamento testimoniato anche dalla sua “vittoria” nei confronti del nucleare. Stando, infatti, al rapporto del World Nuclear Industry Status, nell’anno passato e nella prima metà del 2018 sono stati installati 7 gigawatt di energia nucleare sui 257 gigawatt di nuova potenza complessiva installata, mentre la nuova potenza in rinnovabili è stata di ben 57 gigawatt.
Cifre che testimoniano una crescita addirittura del 35% di potenza solare e del 17% di eolica che portano ad un inevitabile declino del nucleare che, oltre ad essere più inquinante, comporta anche costi maggiori per manutenzione e smaltimento delle scorie. A fare da traino all’energia verde, per il momento, sono le auto elettriche e gli impianti eolici offshore che, nonostante un calo del 6% negli investimenti nel periodo che va da luglio a settembre 2018, rimane ad ottimi livelli e promette una crescita costante.
Le città modello di sostenibilità

Foto di Ryoji Iwata
A bus, a piedi, in bicicletta. Spostarsi in città con uno spirito green non è poi così difficile, soprattutto quando una grossa mano la dà la città in cui si vive. E per stabilire quali siano i centri italiani più virtuosi da questo punto di vista, Euromobility ha elaborato il 12° Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”. La classifica, stilata con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, vede al primo posto Parma, che si conferma la città più “ecomobile d’italia” grazie alla presenza di un mobility manager di città e di diversi servizi per la sharing mobility.
A seguire si trovano Milano e Venezia, mentre Verona conquista un amaro nono posto, prima di Modena. A chiudere la classifica è Catanzaro, preceduta da Potenza e Campobasso. Tra le note negative che emergono dalla fotografia del rapporto c’è sicuramente il tasso di motorizzazione che è cresciuto dello 0,8%, anche se con un aumento dei veicoli meno inquinanti come il Gpl. Da rivedere è invece la qualità dell’aria che sembra peggiorata: delle 50 città nella lista solo 20 rispettano i limiti della normativa.
L’intelligenza artificiale dà una mano (e un occhio) al mare

Foto di Dominik Scythe
Monitorare e controllare il mare e le specie marine. Un compito che non può essere affidato ad un essere umano, ma che, in effetti, sembra essere perfetto per un computer. Questa la teoria pubblicata sulla rivista Scientific Report, da parte di un team di respiro internazionale formato coordinato dall’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imar) di La Spezia, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’Università Politecnica della Catalogna ed il Consiglio superiore di ricerca scientifica spagnolo (Csic).
Stando ai ricercatori, grazie ad un insieme di processi matematici, il computer potrebbe imparare a riconoscere e contare in modo automatico individui fotografati nel loro ambiente naturale o in prossimità di strutture artificiali”. Un punto di osservazione privilegiato che potrebbe servire anche per tracciare le variazioni temporali di abbondanza di pesci in diverse condizioni operative o, ancora, analizzare in modo continuo ed automatico grandi quantità di immagini subacquee, consentendo nuovi approcci alla conservazione della biodiversità e comprendere i cambiamenti climatici.
La ricerca al momento è già operativa ed è stata utilizzata per acquisire immagini per due anni, giorno e notte, dall’osservatorio marino Obsea posizionato al largo di Barcellona e gestito dall’Università Politecnica di Catalogna e dal Csic spagnolo.
Giorgia Preti