Il Mahatma Gandhi una volta disse: “Dimenticare come zappare la terra e curare il terreno significa dimenticare se stessi”. Eppure si sa, nella frenesia e negli spazi ridotti delle città, coltivare anche solo un piccolo appezzamento di terra sembra impossibile. E se così non fosse?
Questa è la sfida che ha lanciato “SustUrbanFoods”, un progetto finanziato dall’Unione Europea grazie al programma “Marie Skolodowska-Curie Action” in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche in Agricoltura Urbana e Biodiversità dell’Università di Bologna.
Al centro di “SustUrbanFoods”, i cui primi risultati sono stati pubblicati sulla rivista Sustainability, la volontà di creare dei veri e propri “orti urbani” e studiarne i benefici e il funzionamento tramite 12 case study, ovvero 12 esempi di orti urbani, disseminati in quattro Paesi: Germania, Francia, Spagna e Italia.
Ma cosa sono gli orti urbani?
Gli orti urbani sono dei piccoli spazi verdi, di circa 10-20 metri quadrati, che vengono concessi dal comune a più cittadini che vi coltivano verdura. Tra i principali benefici riscontrati, oltre al risparmio economico sull’acquisto di verdura fresca, il progetto “SustUrbanFoods” ha sottolineato anche l’incremento della biodiversità nel contesto cittadino, la capacità di regolazione del microclima locale grazie all’aumento di aree verdi e il riciclo di rifiuti organici, che poi sono riutilizzati come fertilizzanti naturali.
I benefici sociali degli spazi verdi in città
Non solo risvolti positivi dal punto di vista ambientale, come abbiamo visto, ma anche benefici che riguardano le relazioni tra i singoli e le famiglie: coltivare un orto urbano significa anche condivisione di momenti, esperienze e possibilità di inclusione sociale.
Un’idea che piace proprio a tutti

Foto di Emile Victor Portenart
Si parla di un progetto che, non solo fa bene all’ambiente, ma fa bene anche alla comunità e alle persone che ne fanno parte e che sembra destinato a diffondersi sempre di più.
È questa, infatti, la fotografia scattata da Coldiretti e dal Censis che a giugno 2018 hanno rilevato che circa il 46% degli italiani coltiva piccoli orti o spazi verdi sui balconi di casa o, addirittura, sui tetti dei palazzi in città.
Cifre che testimoniano un’attenzione sempre più forte verso l’ambiente e verso un modo di vivere sostenibile da parte dei cittadini, ma anche delle amministrazioni comunali.
È di pochissimi giorni fa, infatti, la decisione della città di Bolzano, in Alto Adige, di realizzare 70 nuovi orti (oltre ai 130 già presenti), su una superficie di 4.500 metri quadrati, in quattro diverse zone cittadine. Non si contano poi le iniziative, come quelle sostenute proprio da Coldiretti Campagna Amica che fornisce ai privati e alle associazioni suggerimenti per coltivare orti domestici.
Esempi da seguire? Per un futuro più sostenibile per noi e per l’ambiente, la risposta sembra essere assolutamente positiva.
Giorgia Preti